Aldo Pecora: “Un immobile confiscato vada all’antimafia”

Il presidente nazionale di Ammazzateci Tutti si rivolge al sindaco Gigi Farioli perchè l'associazione, molto seguita a Busto, possa avere una sede proprio in un bene confiscato: "Darebbe un bel segnale"

Riceviamo e pubblichiamo una nota di Aldo Pecora, presidente nazionale dell’associazione Ammazzateci Tutti che a Busto Arsizio gode di un nutrito seguito di ragazzi, culminato anche nella manifestazione Legalitalia in primavera, svoltasi proprio nella città varesotta lo scorso 11 aprile. Dopo le parole del sindaco Farioli di ieri, in particolare rispetto all’assegnazione di una sede all’associazione all’internio di un immobile confiscato, arriva l’appello di Pecora.

Da ormai quattro anni Ammazzateci Tutti considera Busto Arsizio e la sua comunità come fondamentali nel percorso di sensibilizzazione civica sui temi della legalità e della lotta alle mafie. Più volte i nostri ragazzi (cui va dato atto di essere uno dei gruppi più attivi e capaci di tutto il territorio nazionale) hanno espresso il desiderio di poter aprire formalmente una sede operativa in città, che possa essere punto di riferimento di tutti quei giovani e di tutti quei cittadini che vedono ormai nella nostra organizzazione un presidio di legalità permanente per tutto il varesotto.
Qualora ci fosse finalmente una disponibilità di un immobile da destinare a sede del coordinamento di Ammazzateci Tutti saremmo, io e miei ragazzi per primi, a rimboccarci le maniche affianco agli amministratori della Città per consentirne l’apertura. Noi di Ammazzateci Tutti non ci riteniamo né migliori, né peggiori, più in gamba, meno in gamba, più importanti, meno importanti, di nessun’altra associazione o fondazione. Ma proprio in segno di rispetto verso l’amministrazione comunale e le tante organizzazioni della società civile presenti a Busto Arsizio, ritengo opportuno ricordare che Ammazzateci Tutti risulta, di fatto, essere l’unica associazione antimafia esistente nel territorio comunale.

Or bene, quale miglior segnale si potrebbe dare alla comunità se non quello che un bene tolto alla criminalità organizzata possa essere simbolicamente consegnato nelle mani di chi le mafie le contrasta a viso aperto da diverso tempo? È ovvio che l’eventuale assegnazione ad Ammazzateci Tutti piuttosto che ad altri di un immobile confiscato, assumerebbe un enorme carica simbolica non tanto per chi lo riceve, quanto per ogni cittadino che, guardando da domani il portone di quell’immobile, potrebbe dire: “Hai visto che bella risposta che abbiamo dato alla mafia?” Colgo, perciò, l’occasione -soprattutto alla luce dell’importante segnale dato con la sua presenza proprio dal Sindaco Farioli dal nostro palco di “Legalitàlia in primavera” lo scorso 11 aprile- per dire pubblicamente che Ammazzateci Tutti c’è, che non rifiuta alcun immobile e che anzi, solo insieme a tutte quelle organizzazioni che vorranno unirsi alle battaglie per la legalità e contro la criminalità organizzata, sarà possibile costruire un presidio vero e credibile. Un luogo non meramente fisico, ma ideale, che non sarà né di Ammazzateci Tutti, né del Comune, ma di tutti quei cittadini che desiderano essere parte attiva nel percorso di riscatto morale e civile del nostro Paese.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 26 Novembre 2011
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