Amsc, così si interviene sulle perdite

I presidenti delle società Amsc hanno presentato un primo programma di interventi, per ridurre le spese di 1.388mila euro. Possibile anche la cessione della sede di via Bottini, mantenendo solo lo sportello per il pubblico

Pesante il "buco" complessivo, pesanti le perdite d’esercizio. Ma intanto in Amsc ci si organizza anche per intervenire subito per ridurre le perdite e dare una struttura più competitiva. I presidenti Sergio Praderio (Amsc spa) e Gianni Girardi (Impianti&Servizi) hanno illustrato un piano che prevede diversi interventi: è prevista una riduzione dei costi d’acquisto per 706mila euro, una riduzione delle consulenze per 191 mila euro, della pubblicità e delle sponsorizzazioni per 100mila, dei compensi dei Cda di 20mila (già annunciati a giugno) e della spesa del direttore generale (-150mila). È previsto anche un "rientro" in azienda di servizi «che erano già esistenti in azienda e che erano stati esternalizzati»: da questo punto di vista si punta a valorizzare anche le competenze e le professionalità esistenti tra i dipendenti che erano sottoutilizzate. C’è, è vero, una voce di costo in più: i 70 mila euro per l’indagine di Ernst&Young che ha chiarito lo stato dei conti. Ma facendo le somme, gli interventi previsti dovrebbero dare un risparmio complessivo di 1.388.000 euro.

Ci sono poi altri interventi previsti: una ricapitalizzazione di Amsc spa (la più in sofferenza) fatta mediante trasferimento di servizi e beni da Impianti&Servizi; la ricapitalizzazione di Seprio Real Estate; la possibile alienazione di via Bottini («La cessione è una ipotesi, ma si può anche darla in affitto»), anche se «l’ufficio commerciale – chiarisce Praderio – rimarrà nel centro città»; l’attivazione di uno sportello online per i clienti gas, la riqualificazione della Moriggia e del parcheggio di via Bonomi. Per invogliare i cittadini ad usare il silos interrato (problema, a dire il vero, annoso) si vuole partire con la gratuità nel periodo natalizio. E poi rimane un’altra azione centrale: attivare la rotazione dei fornitori e stimolare la concorrenza. «Che è benefica per l’azienda, ma anche per il tessuto economico locale». Da qui verrebbero i risparmi sugli acquisti.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 26 Novembre 2011
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