Ancora due giorni per l’ultima parola su LSG Sky Chefs
Centocinquanta i possibili licenziamenti: l'azienda, che fa parte del gruppo Lufthansa, offriva come unica alternativa la cassa integrazione per due anni a zero ore. I sindacati presentano una proposta alternativa
Rimane ancora sospeso il futuro dei lavoratori della LSG-Sky Chefs di Malpensa, l’azienda che ha annunciato 150 licenziamenti: martedì era l’ultimo giorno di trattativa, ma sindacati e società di catering hanno "prorogato" il confronto fino a venerdì. Obbiettivo: mettere a punto una proposta accettabile ad entrambe le parti: «Abbiamo fatto ulteriori proposte per l’uso della cassa integrazione – spiega Luigi Tripodi della Uil Trasporti – , chiedendo al contempo di accantonare la cassa coatta di due anni a zero ore». Questo infatti era il nodo per i sindacati: inaccettabile pensare che un gruppo di lavoratori subisse una cassa integrazione pesante, di lungo periodo. Accanto a questo, un altro problema emergente: la scelta dei singoli lavoratori su cui doveva abbattersi la cassa integrazione. Una discrezionalità da parte dell’azienda considerata eccessiva dal sindacato.
«Abbiamo detto che presenteremo una proposta che sia anche pienamente confacente alle esigenze organizzative dell’azienda e ci siamo accordati per una proroga di tre giorni» spiega ancora Tripodi. Si parla di una modulazione della cassa integrazione settore per settore, all’interno di LSG. Dunque, venerdì ci sarà il prossimo incontro per arrivare all’accordo, che dovrà eventualmente essere ratificato dai lavoratori lunedì prossimo. Contemporaneamente si lavora anche sul fronte dei prepensionamenti e delle uscite volontarie.
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