Centro-rifiuti, attenzione ai camion e alle “puzze”
L'assessore all'ambiente Cinzia Colombo condivide le preoccupazioni del Comitato Rione Sud di Cassano sull'edificazione in zona di esondazione. Ma ci sono anche altri aspetti che toccano i quartieri gallaratesi
Il progetto del centro di compostaggio della Ricicleco continua ad essere un tema "caldo" per cassanesi e gallaratesi. Ieri l’annuncio del comitato del Rione Sud di Cassano (pronto a presentare un esposto contro l’impianto Ricicleco), oggi l’intervento dell’assessore all’ecologia gallaratese Cinzia Colombo, che chiede di non sottovalutare anche altre questioni, come il traffico e il consumo di suolo: «Condivido le preoccupazioni dei comitati, la Ricicleco chiede ampliamento in zona di esondazione. Il problema è lo studio di compatibilità idraulica, che non hanno ancora presentato. Ma deve essere esaminato dall’Autorità di bacino, non dal Comune. Deve essere la Ricicleco a trovare soluzioni alternative per l’assorbimento dell’acqua che saranno comunque esaminate dall’Autorità di bacino». Il che comunque, non significa che il Comune non terrà alta l’attenzione sullo studio di compatibilità e sugli interventi da realizzare.
Ma al di là di questo aspetto, l’assessore Colombo ribadisce che ci sono «una serie di altri problemi»: dalla questione del consumo di suolo (8000 metri quadri l’area da impiegare per l’impianto) alla questione del rumore, al traffico e agli odori fastidiosi prodotti dal compostaggio. Il problema del traffico, secondo l’amministrazione, rimane significativo: «Il traffico sarà anche irrisorio per la superstrada 336 (a cui fa riferimento lo studio Ricicleco, ndr), ma non lo è per le strade di Sciarè». Se il quartiere di Sciarè potrebbe soffrire l’aumento di passaggi di veicoli pesanti destinati a "rifornire" di rifiuti umidi la Ricicleco passando dalla zona industriale, un altro rione – quello di Madonna in Campagna – potrebbe subire problemi con gli odori. La zona dell’impianto sembra lontana da Madonna in Campagna perché di mezzo c’è la barriera della ferrovia e non ci sono strade, ma le "puzze" generate da impianti simili non conoscono confini. E bisogna considerare che la struttura, se fosse realizzata, punterebbe a gestire quantità notevoli di rifiuti. «Sono problemi – dice ancora Cinzia Colombo – che credo interessino anche a Gallarate. Credo che comitato sbagli a focalizzarsi solo sul problema idraulico, che è certamente il problema primo, ma non l’unico».
Resta da vedere quali mosse intende fare la società Ricicleco, che ha tempo fino al 19 novembre per presentare alla Provincia osservazioni e integrazioni al progetto, che saranno inoltrate anche ai Comuni.
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