Colletta Alimentare: uno schiaffo alla povertà
Presentata a "Nonsolopane" la 15a edizione della grande iniziativa nazionale coordinata dal Banco Alimentare. Appuntamento a sabato 26 all'ingresso di quasi tutti i supermercati
Fino a oggi, il successo è stato crescente anche a Varese, soprattutto a Varese. Anno dopo anno, fin dall’ormai lontano 1997, la Colletta Alimentare ha incrementato il proprio risultato dell’edizione precedente, un trend che nella nostra zona non si è interrotto neppure nel 2009 quando a livello nazionale si è registrata una lieve flessione. E sabato (26 novembre) si replica per la 15a volta, con l’ombra della crisi che incombe ma anche con la speranza che questa iniziativa, ormai entrata nel cuore e nelle abitudini degli italiani, sia ancora una "bomba" scagliata contro la povertà.
Ancora una volta, all’esterno di quasi tutti i supermercati, prenderà quindi posto un plotone di volontari (in prima fila gli Alpini) che consegneranno un volantino e un sacchetto di colore giallo, da riempire a seconda delle possibilità di ciascuno con scatolame, olio, omogeneizzati, farina e altri generi non deperibili. Piccoli aiuti che, messi insieme, nel 2010 sono diventati una montagna di 9.400 tonnellate sul territorio nazionale, quasi 116 nell’area di Varese (che comprende il nord della provincia, al di sopra della linea che va da Sesto/Vergiate a Tradate e che fa capo, come centro di raccolta al Banco Nonsolopane di Varese. Qui, nella sede di via Monte Santo, è stata presentata l’edizione 2011 della Colletta, "benedetta" dalla politica (presenti gli assessori Campiotti per la Provincia e Angelini del Comune) e soprattutto lanciata da chi in questa giornata ci mette l’anima, oltre che il tempo e le braccia.
Così il presidente Andrea Benzoni in rappresentanza del Banco, insieme ai responsabili degli Alpini e della San Vincenzo, altre anime di una giornata che mobilita circa un migliaio di volontari – parliamo sempre dell’area Varese Nord – con seicento "penne nere" delle sezioni di Luino e Varese affiancate da stuoli di amici, studenti, colleghi e singoli partecipanti che si recano nei supermercati a dare una mano.
La macchina è collaudata e lavora a meraviglia: «La collaborazione degli Alpini è iniziata nel 2002 con 33 uomini – spiega Ferdinando Vanoli – ora siamo più di 600 e a nessuno è stato chiesto di venire. Si sono tutti presentati grazie al passaparola e ora molti di noi fanno da tramite con direttori e volontari per coinvolgere sempre più gente e punti vendita». Un successo che Benzoni si augura di ripetere: «Il risultato della Colletta, che ogni anno è migliore, significa che la popolazione non ha perso la capacità di aiutarsi. Un’iniziativa di questo tipo non fa solo del bene ma aiuta anche a educarci alla carità, per dirla come i cristiani, o alla solidarietà "laica: la Colletta arriva a testimoniare la positività della vita in un momento in cui la crisi sta cercando di minare anche la speranza».
E conclude con una grande verità: «Questa iniziativa fa più bene a chi vi partecipa, da volontario o da donatore, che a chi ne beneficia. Una frase che può sembrare una provocazione, ma vi assicuro che è proprio così».
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