I genitori dell’Aquilone: “Trasparenza sull’esternalizzazione”
Il dubbio delle famiglie riguarda l'obbligo di "privatizzare" il servizio d'asilo
Non si ferma la lotta dei genitori dell’asilo L’Aquilone di Cassano Magnago. «Nulla è mutato dall’ultimo comunicato del 27/10/2011 o quello prima del 16/09/2011 – scrivono i genitori – con i quali si lamentava che il personale in forza alla nostra scuola materna era sottodimensionato rispetto alle indicazioni previste dal regolamento di funzionamento, adottato dal Consiglio Comunale nel 2001. Quello però che è cambiato, fortunatamente, è che il Comune di Cassano Magnago è ora in grado di garantire la continuità del personale in servizio, eventualmente anche fino alla fine dell’anno scolastico in corso, nelle more dell’esternalizzazione del servizio».
«Nell’incontro del 02/11/2011, i rappresentanti sia politici che tecnici dell’Amministrazione cassanese, oltre a fornire non precisate risposte sul certificato prevenzione incendi e sui collaudi effettuati sull’immobile della scuola, informavano i numerosi genitori presenti che erano stati emanati nuovissimi dettami normativi che permettevano il proseguimento dei rapporti di lavoro determinato in essere per un certo periodo. Il Segretario comunale avrebbe avuto tale potere, previa opportuna verifica. Al momento non abbiamo ancora avuto modo di leggere alcun atto all’Albo pretorio del comune da parte del Segretario».
L’attenzione dei genitori si concentra però anche su un altro apsetto, fondamentale: «Quello che invece è stato pubblicato all’Albo, al nr. 864 proprio il 02/11/2011 è la deliberazione di Giunta Comunale nr. 69 del 25/10/2011, con la quale i servizi “Asilo Nido”, “Scuola Materna” e “Servizi Sociali”, vengono qualificati come “servizi infungibili ed essenziali”. Grazie a tale qualificazione, fortunatamente e giustamente a ns avviso, questi servizi sfuggono all’attrazione dei limiti imposti dal patto di stabilità e dalle varie normative atte a contenere la spesa del personale per la Pubblica Amministrazione. La Giunta, nelle premesse dell’atto, prende spunto da una delibera della Corte dei Conti sezioni unite, la nr. 46 del 29/08/2011, con il quale l’Organo di controllo si esprimeva non direttamente sui servizi pubblici ma principalmente sulle possibili differenze fra lavoro a tempo determinato ed indeterminato ai fini appunto delle limitazioni di spesa. I costi per l’erogazione dei servizi “infungibili ed essenziali”, come anche richiamato dalla stessa Corte dei Conti, erano già stati esclusi dai vincoli imposti dallo Stato centrale dall’interpretazione data dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome con nota 10/133/CR6/C1, il 18 novembre 2010, vale a dire otto mesi prima della deliberazione assunta dal Consiglio Comunale il 13/07/2011 con la quale si avviava il processo di esternalizzazione della scuola materna, perché unica soluzione perseguibile e permessa. Ma come? a noi è sempre stato detto che l’esternalizzazione del servizio era l’unico strumento per non far chiudere la scuola e mandare a casa il 70% del personale (allora) in servizio. Occorrerebbe che ci venissero finalmente indicati dei riferimenti di legge precisi, le valutazioni (scritte) fatte dai vari responsabili d’area e l’avvallo del Segretario Comunale in modo da fugare ogni possibile dubbio».
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