Il Pdl incorona Formigoni. Preoccupa il rapporto con la Lega

Il partito da costruire, gli equilibri locali, il rapporto con la Lega. Ma soprattutto l’incoronazione di Roberto Formigoni «esempio di buon governo» a ruolo di leader. Il Pdl varesino si è riunito in assemblea nella sala congressi del collegio de Filippi a Varese per «avviare la costruzione dal basso del partito».
L’assemblea, annunciata sabato dai dirigenti di tutte le “correnti”, cade in un momento cruciale per la creatura politica di Silvio Berlusconi. Il Pdl oggi attraversa la caduta del leader dalle posizioni di governo, il sostegno ad un esecutivo tecnico, e una possibile ridefinizione dei rapporti con l’alleato leghista.
Ed è proprio questo, probabilmente, l’elemento centrale che tiene in fibrillazione il partito a livello locale. Si teme quello che qualcuno chiama l’”effetto domino”: le conseguenze che il «tradimento» della Lega in un’amministrazione locale («così come tradimento è stato alle amministrative di Gallarate», spiega il segretario provinciale Rienzo Azzi) avrebbe a cascata su tutte le altre. «E bisognerebbe essere dei pazzi irresponsabili per far cadere le amministrazioni che oggi Lega e Pdl dirigono insieme».
Questo dice Azzi, dal cuore della “città leghista” per eccellenza, ma stesso auspicio arriva dal Governatore Formigoni che a inizio serata conferma che «in Lombardia e nelle altre realtà locali continueremo in un’alleanza che sta dando importanti risultati, come confermato dalla Lega in Regione». A preoccupare è, però, la dichiarazione di Roberto Maroni che dice di aver «preso atto della rottura con il Pdl».

A tenere banco è stato poi il tema della “strutturazione” del nuovo Pdl. Così come annunciato dai leader locali, «il Pdl varesino vuole essere un modello per il partito a livello nazionale», ma per farlo, spiega il segretario provinciale, «è necessario che il partito prosegua nella direzione di una strutturazione attraverso i congressi locali per costruire un gruppo politico legittimato dalla sua base ad ogni livello».
«Devono essere fatti prima di Natale – chiosa Formigoni -, il più presto possibile: in Lombardia vorremmo essere la prima regione che da voce agli iscritti».