L’energia green per crescere e rendere competitive le aziende
Convegno degli Artigiani con le storie di piccoli imprenditori che hanno abbassato il prezzo del prodotto grazie all’uso delle fonti rinnovabili, o di imprese che realizzano gli impianti
Per investire nel futuro si deve credere nell’energia green. È quello che sostengono con convinzione gli Artigiani di Varese che nella sede si Tradate hanno organizzato una due giorni, giovedì 24 e venerdì 25 novembre, espressamente dedicati al tema, raccontando anche le storie di aziende che negli anni scorsi ci hanno creduto veramente. L’iniziativa, chiamata appunto “Diamoci energia: idee e fonti alternative”, si è svolta nella sede di Tradate dell’associazione proprio per le caratteristiche dello stabile, come spiegato dal presidente provinciale Giorgio Merletti, anche vice presidente nazionale: «Questa sede è quasi totalmente a impatto zero dal punto di vista energetico, grazie all’impianto geotermico. L’abbiamo inaugurata in grande stile anni fa ed è giusto che venga considerata anche oggi per la sua efficienza. Un esempio per tutte le aziende nostre associate e non».
Due giorni di incontri per approfondire il tema: oltre al presidente della sezione tradatese degli artigiani Renato Scapolan, il presidente della provincia Dario Galli e l’assessore Luca Marsico, hanno partecipato anche diversi imprenditori del territorio che hanno raccontato la loro storia.
Come Daniele Grossoni della Gilegno di Somma Lombardo. Una segheria di legname che sfrutta le energie rinnovabili per alimentare tutta l’azienda e abbassare il prezzo del prodotto per renderlo competitivo. «Abbiamo cominciato nel 2009 con due impianti fotovoltaici da 80 kw – racconta l’imprenditore -. Nel 2011 abbiamo realizzato l’impianto a biomassa alimentato con scarti di lavorazione del legno. Bruciando questi scarti produciamo corrente e fumi che servono scaldare l’acqua necessaria per i forni di essiccazione. Cerchiamo di consumare il meno possibile di energia. Il lavoro diminuisce e così cerchiamo fonti alternative anche per rendere meno costoso e più competitivo il prodotto».
Diversa la storia di Marco Bevilacqua della Blm Domus di Tradate, che costruisce case in legno: «Il mercato è in espansione ma è anche legato alla moda. Noi abbiamo iniziato nel 2007 pensando un prodotto di nicchia. Purtroppo dopo il terremoto di L’aquila il fenomeno è scoppiato, ma si e aperto il mercato a molti imprenditori improvvisati. Tanti clienti pensano di spendere meno ma alla fine si spende come per una casa normale. Questo perché i paesi del nord Europa sono tarati più per il freddo, ma da noi si devono sistemare le case in legno anche per l’estate, questo porta a aumentar si costi, ma rimane una casa completamente ecologica».
Fausto Brivio della ditta Brivio Paolo & C. di Besozzo realizza impianti fotovoltaici. «Ho cominciato nel 2005 e da allora abbiamo realizzato 400 impianti. Con gli anni ci siamo aggiornati e abbiamo scoperto che il fotovoltaico è solo un piccolo settore delle fonti rinnovabili. Oggi ci siamo specializzati nell’eliminazione degli sprechi, nel riscaldamento e nell’ energia elettrica. Soprattutto nel domestico, usando come soluzioni pompe di calore aria per l’acqua e fotovoltaico per l’energia. Il tutto unito a una preventiva riduzione dei consumi utilizzando gli isolamenti. La risposta dei clienti è entusiasta, ma il problema principale e la comunicazione, ovvero far capire che il problema esiste».
Soddisfatto il presidente Scapolan che non ha risparmiato critiche all’economia rispetto alla crisi in corso: «Uno dei punti fondamentali su cui l’associazione vuole far cambiare il sistema delle imprese è formasi. Cerchiamo di sentire le imprese del territorio e le esigenze. Ma non è possibile limitarsi alla provincia, per la crisi che colpisce il mondo si deve cambiare il modo di pensare. Dobbiamo ragionare con un sistema a livello europeo».
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