Monti, il programma per far ripartire l’Italia
Nel discorso di 45 minuti l’elogio al sistema Parlamentare e al continuità con le manovre già votate. Possibile ritorno all’Ici, riordino Province e sistema di welfare
«Quando si parla di Europa non esiste un loro o un noi. L’Europa siamo, noi». Tra le prime battute di un discorso durato 45 minuti di fronte al Senato che più volte l’ha interrotto con applausi, il presidente del consiglio Mario Monti si è presentato poco dopo le 13 per illustrare il programma del suo governo. Un discorso politico nella sua prima parte e più programmatico nella seconda.
«Il Parlamento è il cuore pulsante di ogni politica di governo, snodo decisivo per il rilancio della vita democratica. Al Parlamento vanno riconosciuti dignità, credibilità e autorevolezza. Da parte mia e nostra ci sarà sempre una chiara difesa del ruolo del Parlamento» ha esordito Monti, che ha aggiunto, riferendosi alla sua missione: «Vorrei, vorremmo aiutarvi tutti a superare una fase di dibattito molto, molto acceso e consentirci di prendere senza confusione delle responsabilità i provvedimenti all’altezza della situazione».
In merito alle riforme da prendere, il presidente del Consiglio ha affermato che «Nelle riforme più ci sarà equità maggiore sarà l’efficienza dei provvedimenti e più ampia la maggioranza parlamentare che li potrà sostenere». E allora ecco il programma del governo tecnico, che seguirà le tre linee guida rigore, crescita e equità. E’ previsto il taglio dei costi della politica con revisioni di spesa per tutti gli enti, a partire dalla Presidenza del Consiglio. Il premier ha parlato del riordino delle province con legge ordinaria cui eventualmente far seguire una riforma della Carta. Misure specifiche per stimolare la concorrenza e il riordino degli ordini professionali.
L’esecutivo valuterà poi l’opportunità di ulteriori correttivi delle misure economiche varate questa estate e da completare con le misure contenute nella lettera inviata in Europa. Possibile l’introduzione di un’imposta sulla prima casa. Uno dei punti su cui il Presidente del Consiglio si è soffermato è stata la lotta all’evasione fiscale («un quinto del prodotto interno lordo») e del lavoro sommerso: «Non serviranno solo per aumentare il gettito ma anche per abbattere le aliquote. Una lotta vera servirà per ridurre in maniera incisiva il peso per i contribuenti per far aumentare il gettito fiscale, ma per abbassare le aliquote».
Importante una parte del discorso dedicata al sistema di welfare e pensioni: «La normativa previdenziale italiana ha reso il sistema tra i più sostenibili in Europa e l’età di pensionamento è superiore alla Germania e alla Francia. Ma il sistema è caratterizzato da ampie disparità e da privilegi». Altri temi su cui si è soffermato il discorso sono l’investimento sui giovani e la definizione di regole capaci di disciplinare i tempi lavorativi delle donne e la maternità, anche alla luce di politiche che favoriscono la natalità del nostro Paese.
Dopo l’intervento di Monti al Senato ci sarà una discussione di quattro ore, quindi la replica del capo del governo. Alle 19 le dichiarazioni di voto e dalle 20.30 l’inizio della prima chiama.
Dopo l’intervento in Senato, il premier, come da prassi, si è recato alla Camera a consegnare il testo con le misure programmatiche. Venerdì la seduta a Montecitorio inizierà alle 9,45.
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