Padania sì, Padania no: due mesi di botta e risposta
Da quando la Lega è tornata all'opposizione il dibattito si è riacceso, soprattutto dopo le parole del capo dello Stato Napolitano che negò l'esistenza di un popolo padano. Ora Luciana Ruffinelli prova a spiegarne l'esistenza con un libro
"Non esiste un popolo padano, parlare di Stato lombardo-veneto è grottesco, non si può cambiare il corso della storia". Così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si era espresso solo due mesi fa a proposito delle ragioni storico-politico-culturali addotte dai leghisti all’idea dell’esistenza della Padania. "E’ chiaro, il popolo padano non esiste – ha detto – si discute di federalismo fiscale, si chiede un livello più alto di partecipazione delle Regioni: tutto questo è lecito, ma ove dalle chiacchiere si passasse ad atti preparatori di qualcosa che va verso la secessione, tutto cambierebbe". Ha anche aggiunto lanciando un monito a chiunque del Carroccio avesse cercato di rimettere in pista la questione “secessione”. Proprio in quei giorni fu Bossi, sentito ormai l’odore di bruciato nella pentola del governo, a rilanciare quella Lega di opposizione e secessione, vero cavallo di battaglia del Senatur. Da metà novembre ha riaperto i battenti anche il parlamento della Padania. Tra le tante reazioni vanno segnalate anche quelle dei tre consiglieri comunali leghisti di Gallarate che lo dissero con uno "spogliarello" parziale, durante il consiglio comunale, Speroni al consiglio comunale di Busto "vestendosi" con felpa padana e vessillo del sole delle alpi per rispondere all’affronto tricolore delle opposizioni.
A Napolitano risposero in ordine sparso diversi politici leghisti di alto rango a partire dall’eurodeputato Matteo Salvini il quale ricordò al Capo dello Stato che "Il lombardo-veneto ha una storia più antica di quella della Repubblica Italiana, basta aprire un libro di scuola media. Mio figlio che fa la terza elementare studia queste cose quest’anno. Manderò una copia del libro a Napolitano così si aggiorna". Calderoli tirò addirittura in ballo il diritto dei popoli ad autodeterminarsi fino al più casereccio parlamentare leghista Gianluca Buonanno che per giustificare l’esistenza del popolo padano e della Padania ha portato come prova il Grana Padano, durante la trasmissione radiofonica di Radio 24 “La Zanzara”. Anche i lettori di Varesenews si sono scatenati sull’argomento con un centinaio di commenti all’articolo sulle parole del Capo dello Stato, per finire con la proposta di annettere la provincia di Varese alla Svizzera.
A Luciana Ruffinelli va, invece, il merito di aver portato a questa tesi argomentazioni di certo migliori di quelle del suo collega di partito che siede a Montecitorio. Il suo libro "Padania è – Ragioni storiche, geografiche, sociali e culturali" propone testi di nomi importanti della cultura italiana da Giovanni Guareschi a Camillo Benso di Cavour, del giornalismo da Giorgio Bocca a Gianni Brera.
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