PdL: “L’assemblea è stata una farsa”
Il centrodestra compatto nel difendere le scelte fatte in passato e nel chiedere un approfondimento in cui possano parlare anche gli ex presidenti Ramponi e Caianiello
«L’assemblea è stata una farsa, trasuda demagogia». Il giudizio del PdL sulla serata dedicata al bilancio di Amsc è pesante e tranciante. L’espressione è del capogruppo PdL Massimo Bossi, che contesta la mancata comunicazione preventiva dei dati e dice: «È venuto meno il senso di responsabilità verso il consiglio comunale». Giuseppe De Bernardi Martignoni critica il fatto di non avere avuto a disposizione i numeri nonostante una richiesta fatta a ottobre. «Mentre l’assemblea – critica l’esponente ex-An – è stata convocata il 22 novembre, tre giorni prima, convocando i capigruppo per il giorno dopo». Anche l’ex capogruppo Alessandro Petrone si scaglia contro la «caduta di stile» della maggioranza: «assistere a risa di scherno e gesti denigratori verso chi era ex amministratore ha dato la cifra di questa amministrazione: è stato un atto di libidine di una parte della maggioranza» (Petrone infatti distingue tra «chi ha sostenuto una gogna mediatica e chi, come il capogruppo del PD, ha chiesto un consiglio comunale per chiarire»)
Il PdL non critica solo il metodo, ma anche il merito dei numeri presentati. E chiede che su quei numeri possano ora esprimersi anche Nino Caianiello e Alberto Ramponi, gli ex presidenti delle società Amsc. «Chiederemo una commissione bilancio per avere i dati – dice ancora Bossi – per poterli elaborare e chiederemo un consiglio comunale aperto perché la gente possa sentire anche la vecchia governance, che deve poter dire la propria sull’analisi fatta da Ernst&Young». Per il PdL la Ernst Young è«una società importante», ma «pensiamo che abbia avuto la mano pesante». Bossi si stupisce dei numeri emersi: «I bilanci sono stati redatti da professionisti, avallati dai revisori dei conti. Ci sono persone che dicono una cosa e persone che ne dicono un’altra».
E il PdL chiede anche chiarezza sul futuro delle società, non avendo trovato risposte nelle prime indicazioni di risanamento presentate dalla nuova dirigenza di Amsc: «Vogliamo capire – dice ancora Bossi – che tipo di piano industriali hanno, vogliamo capire cosa vogliono fare con rete idrica, trasporti, che tipo di tariffe, cosa vogliono fare con la piscina. Tutte situazioni che abbiamo sempre detto che creavano perdite». L’ex vicesindaco Paolo Caravati si chiede che ne sarà delle tariffe, perché «è vero che si lavora in regime di monopolio, ma per forza bisogna operare prezzi politici» su acqua, gas, rifiuti. E rivendica il fatto che «la Tarsu è stata diminuita addirittura un anno del 12%, poi è risalita del 4%, ma comunque sono più bassi dell’8%. La nostra amministrazione ha sempre voluto rispettare i prezzi politici dei servizi».
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