Se non si spalma sul pane allora lo spread cos’è?

Lo abbiamo chiesto agli amici di Facebook. E ogni risposta seria o semi, ci illumina sulla parola più usata (e temuta) in tempo di crisi

facebook quiz"Una scusa per alzarci le tasse?". No anzi "è la differenza tra la pizza e i crauti" o "un nuovo cocktail di sostanze stupefacenti (che ci stupiscono) che porta il risparmiatore ad avere visioni allucinanti sui propri investimenti…" Questo è lo spread (o lo spritz?), secondo la versione di Facebook. Diciamolo subito, alla domanda semiseria che abbiamo posto sulle bacheche dei profili della Redazione 1 e 2, ogni risposta vale. Ma qual è dunque quella corretta?Cos’è questo temuto spread che riempie le pagine dei giornali e detta i programmi di governo? Per la definizione ufficiale ci appelliamo all’enciclopedia del web: si tratta, fonte Wikipedia, del "differenziale tra il tasso di rendimento di un’obbligazione caratterizzata da rischio di default (ad es., un titolo di stato a breve termine, quale in Italia il BOT) e quello di un titolo privo o a bassissimo rischio preso a riferimento". Questo spiega perché il riferimento è sempre con i titoli di stato tedeschi. Come si quantifica lo spread, cosa vuol dire che "supera 500"? Ancora da Wiki: "Se un BTP con una certa scadenza ha un rendimento del 7% ed il corrispettivo Bund Tedesco con la stessa scadenza ha un rendimento del 3% allora lo spread sarà di 7-3 = 4 punti percentuali ovvero di 400 punti base. Il rendimento atteso o richiesto (ed alla fine offerto) può infatti salire o scendere in funzione del grado di fiducia degli investitori/creditori a sua volta misurabile attraverso eventuali squilibri tra domanda e offerta di titoli: se l’offerta è superiore alla domanda il rendimento atteso aumenta per tentare di riequilibrare la domanda e viceversa". Tutto chiaro? Dobbiamo ammettere anche che su Facebook in molti ci hanno preso ma qualcuno lo ha ammesso: "Lo so solo grazie alle Iene". Soltanto una settimana fa infatti la trasmissione di Italia 1 a termini come "spread" e "rating" ha dedicato un intero servizio, per chi l’avesse perso eccolo qua: 


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Pubblicato il 17 Novembre 2011
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