Tutto fermo al Fare, manca il certificato antincendio

Il PdL chiede di sapere i tempi della riapertura del parcheggio multipiano. E così si scopre che il problema è molto più grande di quanto detto in passato: sull'intera struttura servono nuove opere

parcheggio centro commerciale gallarateLa struttura del centro commerciale Il Fare è priva di certificato di prevenzione incendi e senza il via libera dei Vigili del Fuoco non si può aprire neppure il parcheggio. Lo scenario futuro non è per niente positivo, ma intanto si accendono anche le polveri dello scontro sul passato: chi decise di aprire il centro senza certificazioni?
Il tema del parcheggio – che sarebbe molto utile a pendolari e residenti di Sciarè, le cui auto oggi convivono a fatica nelle strade del quartiere – è tornato in consiglio comunale grazie ad una interrogazione presentata dal PdL: l’assessore Luigi Colombo aveva parlato a settembre di apertura «in tempi brevissimi», due mesi sono passati, il PdL – per bocca di Germano Dall’Igna – ha chiesto di «conoscere tempi e metodi certi per l’apertura».

L’assessore Colombo ha dovuto ammettere che «il parcheggio Fare si è rivelato un problema molto più grave di quanto si poteva immaginare» e ha ricostruito tutti i passaggi più recenti. Le trattative sono ripartite ai primi di luglio, si sono fatto le prime verifiche con l’amministratore del condominio (di cui anche il Comune ha quote), si sono fatte le prime opere sulla segnaletica stradale e il taglio dell’erba. Due mesi di tira e molla, fino a che a metà settembre è emerso un particolare – chiamiamolo così – non di poco conto: da un sopralluogo dei vigili del fuoco si era scoperto che l’intero complesso era privo del Certificato di Prevenzione Incendi. Qualcosa di un po’ più complicato rispetto ai pezzi di ricambio delle pompe di cui si era parlato un anno fa. E una grana non da poco, mai conosciuta fino ad ora, nonostante il dibattito che dura da mesi: tra l’altro il complesso del Fare è registrato come un’unica struttura, quindi per avere il certificato si deve fare opere su tutta l’area. Nel frattempo i tempi si sono allungati ancora: «Solamente il 10 ottobre abbiamo avuto dall’amministratore l’elenco delle opere necessarie per il rilascio del Certificato Protezione Antincendio».
Ora il prossimo appuntamento è per l’assemblea condominiale del 30 novembre, in cui si deciderà cosa fare. Il Comune, infatti, è anche proprietario del parcheggio, dunque dovrà farsi carico dei costi. Un particolare sottolineato anche dal sindaco Edoardo Guenzani: «Quando fu fatta la convenzione, il consiglio comunale scelse non l’uso pubblico, ma la cessione al Comune: così l’amministrazione è stata coinvolta per le spese aggiuntive». Solo per pompare l’acqua infiltrata nel complesso, ad esempio, si sono spesi «50mila euro l’anno».

Inevitabile, a questo punto, che si accendesse lo scontro politico sulle responsabilità del passato, innescato peraltro dallo stesso Germano Dall’Igna del PdL, che riferendosi alla promessa ottimistica fatta dall’amministrazione Guenzani ha parlato «uno spot». Quanto basta per far infuriare il centrosinistra che fino ad allora aveva tenuto un atteggiamento "tecnico" e poco polemico: «Avete aperto un centro commerciale senza autorizzazione!» ha tuonato Aldo Lamberti (Pd) agli ex governanti del PdL, irritatissimo. La questione riapre anche il dibattito sulle irregolarità che erano già emerse, nello specifico sulle opere su viale Lombardia. E rimane il dubbio sul futuro: quanto costerà adeguare le strutture per il Certificato Antincendio? Si parla di qualche migliaio di euro almeno. Il rischio è che si ripeta – in scala minore – quanto successo per la 3SG Camelot: anche qui, dove la struttura è più datata – si è scoperto che mancano le certificazioni e il Comune ha dovuto stanziare 740mila euro per le opere chieste dai Vigili del Fuoco e dalla normativa.

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Pubblicato il 29 Novembre 2011
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