Zaro, cuore di presidente: “La Pro si salverà”
Il nuovo massimo dirigente tigrotto sottolinea i miglioramenti nel gioco della squadra e ammette: «L'ultima penalizzazione è stata un vero macigno»
Con la nuova gestione societaria della Pro Patria, il presidente è diventato Angelo Zaro, una figura semplice, senza fronzoli e genuina, che ancora riesce a trovare il bello del pallone. Forse perché nel passato lo ha assaporato in prima persona, calcando i campi del calcio minore, quello lontano dai milioni della serie A.
Presidente, come giudica questo primo scorcio di stagione della Pro Patria?
«La squadra non mi è piaciuta molto nelle prime partite, mi aspettavo sicuramente qualcosa in più. Ora però stiamo andando verso la strada giusta e vedo dei miglioramenti gara dopo gara».
Cosa le è piaciuto di più e cosa meno fino a oggi?
«Mi piace molto l’unità di intenti che lega la squadra. La vedo volenterosa di raggiungere al più presto la salvezza. Il pollice verso va invece a qualche singolo, da cui mi aspettavo un impegno diverso a inizio stagione. Ma naturalmente, i nomi in pubblico non li faccio».
Della pesante penalizzazione (-9 in totale, -6 la più recente ndr) inflitta alla società cosa ne pensa?
«Mi hanno sempre insegnato che le regole ci sono e vanno rispettate, e in questo caso mi sono sembrate anche piuttosto severe. Dopo i due punti tolti a settembre non mi aspettavo un’altra mazzata da sei. È stato un vero macigno e sei punti mi sembrano davvero tanti, ma così è e da qui ripartiamo. Mi è parso che l’ambiente abbia reagito in maniera positiva, anche se gli ultimi due risultati utili non credo derivino da questa situazione».
Secondo lei dove può arrivare la squadra in questo campionato?
«Mi auguro vivamente alla salvezza. Abbiamo una buona formazione, anche perché fino a ora non ho visto delle corazzate nel nostro girone: nessuna avversaria mi è sembrata superiore alla Pro Patria».
Cosa si sente di dire ai tifosi?
«Vorrei dire loro di starci vicino perché questo sarà l’anno più difficile: siamo ripartiti da zero e in ritardo sugli altri, ma passata questa stagione di assestamento non potremo che fare meglio».
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