Consiglieri regionali a 12mila euro al mese. Ma arrivano i primi tagli
Il Consiglio ha votato 4 novità che tagliano i costi della politica. Alessandro alfieri, Pd:"ancora non basta ma continueremo a insistere per ridare credibilità all'istituzione"
Dodicimilia euro. A volte di meno altre di più, ma grosso modo è questa la cifra che ogni consigliere regionale lombardo si porta a casa ogni mese. E non ci sono solo il consigliere Renzo Bossi e la consigliera Nicole Minetti (che secondo il settimanale Chi sta prendendo casa nella lussuosa via della Spiga a Milano) di cui tanto si parla: i consiglieri sono in tutto 80.
Moltiplicateli per il numero delle mensilità annuali, poi per gli anni di una legislatura (o più di una), aggiungeteci il vitalizio che spetta al compimento del 60esimo anno di età (il 20% dell’indennità per chi ha fatto un solo mandato e il 40% per chi ne ha fatti due) o la reversibilità per i coniugi degli ex consiglieri deceduti. Ecco, a spanne, quanto costano i consiglieri regionali ai contribuenti lombardi: troppo.
Il gruppo del Partito Democratico da tempo si sta interessando a questa selva di privilegi e piccole vergogne e nell’ultimo consiglio regionale qualche risultato è riuscito a portarlo a casa. Il Governo Monti ha annunciato che contribuirà a falciare molti “compensi non dovuti” ma il consigliere Pd Alessandro Alfieri annuncia che il consiglio ha affrettato i tempi da solo con 4 novità di rilievo votate da tutti i gruppi presenti in consiglio comunale, tranne Sel e Idv che chiedevano di più.
Da qualche cosa almeno si è partito: dalla prossima legislatura verrà cancellato il vitalizio e abolito il trattamento di fine mandato; verranno tagliati del 10% le indennità e la diaria con un relativo aumento della trattenuta sulla diaria per ogni seduta mancante dal singolo consigliere (da 1/18 a 1/2); verranno abolite le indennità di missione per viaggi extra regione e verranno introdotti i parametri Istat per aggiornare le retribuzioni, sganciandosi da quelle dei Parlamentari come accade tutt’oggi. Interventi che porteranno ad un risparmio garantito di 1 milione di euro.
Si poteva fare di più? Si doveva fare di più. Ma tant’è, il consiglio regionale ha almeno raggiunto un primo risultato. «Come Partito Democratico avevamo presentato un progetto di legge più radicale di questo ma dopotutto siamo all’opposizione e il risultato che abbiamo raggiunto è già importante – spiega il consigliere regionale Pd Alessandro Alfieri-. In primo luogo siamo riusciti ad ottenere l’istituzione di un comitato ristretto delle commissioni Bilancio e Affari Istituzionali che preparasse la bozza di legge bipartisan e poi abbiamo raggiunto l’approvazione di queste prime misure. Un po’ di credibilità siamo riusciti a recuperarla, adesso continueremo a lavorarci».
Molte questioni rimangono infatti in piedi, e alcune sono state anche respinte dal consiglio. «Avevamo proposto emendamenti importanti per ridare credibilità alla Regione – spiega Alfieri -: avevamo chiesto l’innalzamento a 65 anni di età per l’accesso al vecchio vitalizio e l’introduzione di un contributo di solidarietà del 10% sui vitalizi già percepiti. Inoltre avevamo appoggiato anche la richiesta di Sinistra e Libertà di anticipare il metodo contributivo per i consiglieri al 2012. Il risultato è stato che la Lega Nord e il Pdl li hanno bocciati». «Se non altro è stato accolto il nostro ordine del giorno, non vincolante, che chiede al governatore Formigoni di non avvalersi più dei quattro sottosegretari e dei quattro delegati del presidente – spiega Alfieri -, sono cariche in più che gravano sui bilanci per più di un milione di euro».
Il Pd ha poi annunciato una volontà di indirizzo sui provvedimenti del Governo per la razionalizzazione delle province.
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