Fermato alla dogana tenta la fuga a colpi di karate

Quando i finanzieri l’hanno bloccato all’aeroporto, si è difeso a colpi di karaté e ha tentato la fuga, ma è stato ovviamente acciuffato. Protagonista un uomo arrivato con la sua compagnia dal Brasile e fermato alla dogana di Malpensa con indosso oltre mezzo chilo di cocaina. È solo uno dei fermi di questi giorni, quasi sempre riguardanti gli "ovulatori", persone che trasportano la droga nel loro corpo. A cadere nelle fitte maglie dei controlli della Guardia di Finanza – che usa anche un nuovo strumento informatico per l’analisi del rischio – sono stati cinque cittadini sudamericani, in arrivo da San Paolo (Brasile), i quali avevano deciso di sfruttare il proprio corpo per effettuare il trasporto di droga che gli avrebbe consentito un guadagno facile e “sicuro”.
Il primo, un venticinquenne brasiliano, aveva il compito di rifornire il mercato italiano; gli altri due, cittadini paraguaiani rispettivamente di trenta e ventitre anni, avrebbero dovuto proseguire il proprio viaggio verso la Spagna. Gli ultimi fermati sono appunto il karateka e la sua compagna: la giovane coppia brasiliana era residente in Bolivia, l’uomo, esperto di arti marziali ha cercato di sfuggire alla cattura ma è stato prontamente bloccato dai militari ed immobilizzato. All’interno del suo giaccone nascondeva parte del suo carico, 600 grammi in ovuli di cocaina liquida, evidentemente già “evacuati” durante il viaggio. Per lui sono scattate le manette. I finanzieri, in collaborazione con il personale dell’Agenzia delle Dogane, hanno, quindi proceduto al sequestro della sostanza stupefacente e tradotto, in stato di arresto, i cinque responsabili presso la Casa Circondariale di Busto Arsizio e Monza a disposizione dell’Autorità Giudiziaria; sono in corso ulteriori indagini per individuare altri responsabili.