Formigoni: «Tentativo di delegittimare la Regione»

Così il governatore della Lombardia in aula: ha riferito di fronte al Consiglio regionale in merito ai recenti arresti su rifiuti e tangenti che hanno portato in carcere Nicoli Cristiani

roberto formigoniDifenderemo la Regione, poiché su di essa è stato messo in atto un tentativo di delegittimazione. Con queste parole nel pomeriggio di oggi, 5 dicembre il governatore della Lombardia Roberto Formigoni ha riferito in aula in merito all’inchiesta giudiziaria su rifiuti e tangenti. Una settimana fa per le indagini della Dda di Milano sono finiti in carcere il numero due del consiglio regionale Vicoli Cristiani, l’imprenditore bergamasco Locatelli e personale Arpa, l’agenzia per l’ambiente lombarda. Il giro ipotizzato dagli inquirenti è quello della corruzione per piazzare rifiuti pericolosi in cave e sedime della “Brebemi”.
Secondo Formigoni «è stato messo in atto un tentativo per delegittimare l’azione del governo regionale e noi difenderemo ciò che abbiamo fatto e che faremo. Questa maggioranza e questa giunta hanno ottenuto risultati straordinari – ha aggiunto – e ne siamo orgogliosi e per questo proseguiremo su questa strada. Certo i comportamenti emersi sono inaccettabili e da condannare senza tentennamenti – ha proseguito Formigoni – ma sarà la magistratura a emettere le sentenze. Dopo aver ripercorso la cronologia della procedura per autorizzare la trasformazione della cava di Cappella Cantone in discarica, per lo smaltimento di cemento amianto, il governatore ha ricordato come in questa vicenda «nessuna delle persone arrestate ha avuto ruoli o compiti in questo procedimento. La loro posizione nemmeno li poneva nelle condizioni di intervenire nella procedura».
Formigoni ha inoltre ricordato quanto fatto dalla Giunta regionale in tema di contrasto alla criminalità nel corso degli anni «e senza questa nostra continua azione – ha sottolineato – sarebbero state commesse ben altre irregolarità. Le azioni messe in campo dalla giunta dimostrano come la nostra percezione di un pericolo sia stata sempre alta, ma i controlli da soli non bastano – ha ricordato – serve la volontà positiva anche da parte dei cittadini di fermare ogni azioni illecita e ben venga quindi l’azione della magistratura». «Negli anni del mio governo – ha proseguito Formigoni – ho voluto sostenere e privilegiare il metodo della collegialità, e in questo genere di decisioni autorizzative nel pieno rispetto delle molte disposizioni normative vigenti. Anche nel caso della discarica del cemento amianto di Cappella Cantone si è seguito questo metodo e con particolare convinzione. Per quanto riguarda il ruolo dell’Arpa, l’Agenzia Regionale Protezione Ambiente, «non appena avuta notizia degli arresti il dirigente coinvolto è stato sospeso da funzioni e incarico nell’attesa dei necessari chiarimenti giudiziari. Non vi è dubbio che l’agenzia adotterà ogni ulteriore misura sanzionatoria e risarcitoria nei suoi confronti, ma in ogni caso la procedura per l’autorizzazione alla discarica di Cappella Cantone per ogni fase attribuibile a Regione Lombardia può definirsi ineccepibile, trasparente, attenta e intensamente collegiale».
Prima di lasciare l’aula il numero uno del Pirellone ha specificato che «Se ci sarà un processo intentato dalla magistratura ci costituiremo parte lesa».

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Pubblicato il 05 Dicembre 2011
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