Hellas Verona a Varese per continuare a volare
L’Hellas Verona sta vivendo un sogno: a due partite dalla fine del girone di andata del campionato di serie B i veneti si trovano in cima alla classifica, a quota 37, a soli 4 punti dalla corazzata Torino
Otto vittorie di fila, secondo posto in classifica, bel gioco. L’Hellas Verona sta vivendo un sogno: a due partite dalla fine del girone di andata del campionato di serie B i veneti si trovano in cima alla classifica, a quota 37, a soli 4 punti dalla corazzata Torino e ben davanti a chi era partito coi favori del pronostico ad inizio stagione. Una squadra quella guidata da Mandorlini solida, caparbia e spietata quando c’è da chiudere le partite.
Contro il Varese l’ex libero dell’Inter campione d’Italia del 1989 dovrà rinunciare a Gomez e Abbate squalificati per somma di ammonizioni e Maietta, fermato per tre giornate dopo la prova tv. In porta c’è una delle maggiori sorprese dei gialloblu, Rafael, 30enne, ex Santos, al quinto anno a Verona: è il classico estremo difensore che garantisce sicurezza e prodezze che portano punti. In difesa senza Maietta e Abbate, due perni della promozione che in serie B si sono subito ambientati al meglio, ci sarà spazio per Ceccarelli centrale al fianco di Mareco e Cangi sulla fascia opposto a Scaglia. Per Geppi Pugliese, ex del Varese di Sannino, finora c’è stato pochissimo spazio, così come per il baby scuola Inter Natalino. In mezzo al campo domina letteralmente l’islandese Halfredsson, gigante dai piedi educati che quest’anno sta vivendo una stagione di assoluta grazia, condita da prestazioni super e da 5 gol. Con lui a far girare la squadra il giovane greco Tachtsidis e il corridore Russo, con D’Alessandro, Mancini e Doninelli a fare da alternative. Dietro le punte l’ottimo Jorginho, classe ’91, pescato alla Sambonifacese e lanciato in serie B con ottimi risultati e tanti assist: l’alternativa più credibile è Galli. In avanti, fuori il folletto Gomez, le alternative a Mandorlini non mancano di certo. C’è Ferrari, compagno di reparto di Cellini all’Albinoleffe, c’è Bjelanovic, vecchia conoscenza della categoria, fisico imponente e colpo di testa letale, e soprattutto c’è l’austriaco Pichlmann, decisivo con i suoi 4 gol finora segnati in soli 250 minuti giocati (ha fatto un gol ogni 80 minuti, media da bomber di razza).
Mandorlini col suo Verona gioca con un 4-3-1-2 solido e robusto. Halfredosson è un giocatore trasformato rispetto a quello visto a Reggio Calabria: corre come al solito, ma segna e si propone in attacco con inserimenti puntuali e improvvisi. Tachstsidis è un giovane in rampa di lancio (Sogliano lo voleva a Varese lo scorso anno) e Russo è un gran corridore. In attacco Jorginho crea un enorme mole di gioco e sforna assist di qualità per le punte: letale Pichlmann (fa gol decisivi e splendidi), imponente con la sua stazza fisica Bjelanovic, mobile e pericoloso Ferrari. L’assenza di Gomez è una buona notizia per la difesa biancorossa, così come lo sono quelle di Maietta e Abbate dietro, veri perni della difesa gialloblu. Rafael è un portiere che meriterebbe la serie A, ma davanti a lui ci potrebbero essere alcune falle dovute proprio alle assenze dei titolari: agli attaccanti del Varese il compito di trovare il modo di bloccare la corsa da record di questo Verona da favola.
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