Nane Vianello nella Hall of Fame italiana
Gli ex giocatori della grande Ignis continuano a raccogliere riconoscimenti nel mondo della pallacanestro. E nel 2012 potrebbe toccare a Bisson, Bufalini o Bertini
A oltre trentacinque anni di distanza dall’ultima volta in cui la Ignis ha legato il suo nome alla Pallacanestro Varese, i componenti di quella squadra da sogno continuano a mietere successi e riconoscimenti. È il caso di Gabriele "Nane" Vianello, eletto su indicazione dell’ultimo Consiglio Federale nella "Italia Hall of Fame", istituzione nata pochi anni fa ricalcando una tradizione americana e che serve a mettere in evidenza uomini e squadre che hanno fatto la storia.
Vianello si aggiunge a una lunga serie di personalità legate al basket varesino, già eletti all’arca della gloria: ci sono infatti (in ordine d’ingresso) Dino Meneghin, Paolo Vittori, Ottorino Flaborea, Aldo Ossola, Giovanni Gavagnin e Giulio Iellini tra i giocatori, l’attuale coach biancorosso Carlo Recalcati tra gli allenatori e Vittorio Tracuzzi per i premi alla memoria. Spicca invece tra gli arbitri il nome del bustocco Aldo Albanesi.
Tornando a "Nane" Vianello, è giusto ricordare il suo contributo al primo, storico scudetto della Ignis datato 1961 e conquistato dalla squadra guidata in panchina da Enrico Garbosi. Nato nel 1938 a Mestre, è cresciuto nella Reyer Venezia per trasferirsi prima al Motomorini Bologna e da lì alla corte di Giovanni Borghi. Dopo tre stagioni e uno scudetto con la Ignis passò ai rivali del Simmenthal Milano (uno dei famosi colpi di mercato che scaldarono l’ambiente sulle due sponde lombarde, come quelli di Vittori e Meneghin): nell’Olimpia passò la maggior parte della carriera vincendo altri quattro tricolori e una Coppa dei Campioni. Alto 1,91 fu per parecchi anni una colonna della Nazionale con cui disputò anche tre Olimpiadi (Roma, Tokyo e Città del Messico) sfiorando il podio nel 1960.
Oltre all’elezione dell’ex Ignis, la Hall of Fame italiana ha visto l’ingresso di Rosetta Bozzolo (atlete), Dido Guerrieri (allenatore), Bruno Duranti (arbitro), Aldo Allievi, Giovanni Maggiò, Emilio Tricerri (alla memoria) e della Nazionale 1980 che conquistò l’argento olimpico a Mosca (categoria squadre). Al patron storico di Pesaro, Valter Scavolini, è invece andato il premio "Una vita per il basket".
E per riaffermare – se ce ne fosse bisogno – l’importanza storica della Ignis, altri tre ex gialloblu saranno in lizza per l’elezione nella categoria "giocatori" nel 2012: si tratta di Ivan Bisson, Franco Bertini e Sauro Bufalini che contenderanno il posto ad altri due grandi del passato come il milanese Renzo Bariviera e il virtussino Massimo Cosmelli.
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