Pd: “No ai ticket sui farmaci e superticket sotto i 30mila euro di reddito”
I consiglieri del Pd presenteranno un ordine del giorno in consiglio regionale. Alfieri: «In Lombardia un doppio balzello che colpisce ricchi e poveri allo stesso modo»
Ripartire dal principio della progressività per garantire ai ceti bassi e medio bassi meno aggravi nella compartecipazione alla spesa sanitaria. È questa la proposta che il gruppo consiliare del Pd lancerà domani con un ordine del giorno al bilancio, chiedendo un confronto serrato alla maggioranza.
Il Partito Democratico ritiene infatti che in Lombardia il peso della compartecipazione sanitaria sia sbilanciato sulle fasce di reddito basse e medio basse della popolazione. Per questo chiederà durante la seduta del Consiglio dedicata al bilancio che la Giunta si impegni a prevedere l’esenzione dal pagamento dei ticket sui farmaci e del superticket sull’attività diagnostica ed ambulatoriale per i cittadini lombardi con un reddito familiare 2011 non superiore a 30mila euro e a introdurre criteri di progressività nella compartecipazione alla spesa sanitaria per i redditi che superano tale soglia. (Su www.blogdem.it trovate un approfondimento sui dati e confronti regione per regione).
«È una scommessa politica sulla quale stiamo investendo per cercare di cambiare il modello lombardo – ha spiegato il vicesegretario regionale del Pd Alessandro Alfieri -. Vogliamo che la maggioranza che governa questa Regione non si sottragga a un confronto nel merito per esercitare l’autonomia che le regioni hanno nell’attuazione della manovra nazionale. E il Pirellone ha dunque il compito di rendere più eque le scelte del governo, articolando il principio della progressività in un modo o nell’altro. Alcune regioni lo hanno fatto sulle prestazioni sanitarie, altre sull’addizionale Irpef. Regione Lombardia non ha sinora messo in campo né l’uno né l’altro intervento imponendo un doppio balzello che colpisce ricchi e poveri allo stesso modo».
Solo in Lombardia, tra le sette Regioni con i conti in ordine (cioè non obbligate dal governo ad onerosi piani di rientro dal deficit accumulato), tutte le voci della compartecipazione gravano infatti anche sui redditi minori. E, anche per quanto riguarda l’addizionale regionale Irpef, occorre ricordare che la Lombardia ha scelto già dal 2003 di applicare le maggiorazioni fino alla quota massima dell’1,4%, che a partire dal 2012 sarà del 1,73%, poiché la Regione ha deciso di incrementare tutte le fasce di reddito dopo l’aumento deciso in finanziaria nazionale dello 0,33%.
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