Tessera del tifoso illegittima per il Consiglio di Stato
Accolto un ricorso di Codacons e Federsupporter: contestata l'obbligatorietà di legare il documento a una carta di credito. Il ministro Cancellieri: «Sentenza da rispettare»
La tessera del tifoso, provvedimento in vigore da un paio di anni e voluto fortemente dall’ex ministro degli Interni Roberto Maroni ha perso una battaglia contro chi la osteggia fin dall’inizio. Il Consiglio di Stato ha infatti accolto l’appello di Codacons e Federsupporters e dichiarato illegittimo il documento in quanto può rappresentare una pratica commerciale scorretta.
Il riferimento non è alla tessera in quanto tale ma piuttosto al fatto che per ottenerla (e di conseguenza per acquistare biglietti e abbonamenti senza i quali non si accede agli stadi, soprattutto in trasferta) è necessario comunque sottoscrivere una carta di credito ricaricabile legata a un istituto bancario. Lo ha reso noto lo stesso Codacons che in un comunicato fa riferimento alla VI sezione del Consiglio di Stato presieduta da Giancarlo Coraggio e interpellata dopo che il Tar del Lazio aveva respinto un ricorso della associazione di consumatori e di Federsupporter.
«Il Consiglio di Stato, – si legge nelle righe emesse dal Codacons – accogliendo l’appello ha così motivato: "l’abbinamento inscindibile (e quindi non declinabile dall’utente) tra il rilascio della tessera di tifoso (…) e la sottoscrizione di un contratto con un partner bancario per il rilascio di una carta di credito prepagata potrebbe condizionare indebitamente (nella misura in cui si provi che l’uso della carta non sia funzionale ad assicurare le finalità proprie della tessera del tifoso) la libertà di scelta del tifoso-utente e potrebbe pertanto assumere i tratti di una pratica commerciale scorretta ai sensi del Codice del consumo». Su questa base i giudici hanno ordinato al Tar del Lazio di fissare una nuova udienza in cui discutere nel merito il ricorso.
Sulla questione si registra anche la posizione di Anna Maria Cancellieri che è succeduta a Maroni al Ministero degli Interni. «C’è grande rispetto, sempre, per le sentenze – si legge su alcuni quotidiani nazionali – Adesso leggeremo la decisione del Consiglio di Stato e poi daremo le nostre risposte, vedremo presto cosa fare».
L’introduzione della cosiddetta TdT aveva suscitato più di un malumore nel mondo del calcio: i più strenui oppositori appartengono alla galassia ultras (anche quest’anno, per fare un esempio locale, i ragazzi della Curva Nord del Varese non l’hanno sottoscritta rinunciando di fatto alle trasferte) ma in molti avevano storto il naso, anche tra quelli che poi si erano muniti della tessera stessa. Proprio il "legame" con le carte di credito era uno dei motivi di contestazione: evidentemente non così sbagliato vista la risposta del Consiglio di Stato.
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