Commercio, industria e agricoltura: sfide per il 2012

L'assessore alle attività produttive Angelo Bruno Protasoni fa il punto sull'attività svolta nei primi sei mesi di mandato e sui progetti aperti

Sei mesi di lavoro per la nuova amministrazione, anche sul fronte del lavoro e delle attività produttive. A fare il punto è l’assessore competente Angelo Bruno Protasoni, che tocca i diversi aspetti dei settori attivi in città, dall’industria al commercio, fino all’agricoltura.
«In questa prima fase il nostro maggiore impegno si è svolto, doverosamente, nel campo delle Attività Produttive dove ci siamo sforzati, innanzitutto, di capire quale fosse, sui vari fronti, la situazione economica e occupazionale cittadina.  Insieme al presidente della commissione consiliare, Dario Terreni, abbiamo incontrato più volte i responsabili delle diverse realtà locali: le associazioni dei commercianti, quelle degli imprenditori industriali e artigiani, i sindacati e anche i rappresentati di coltivatori e allevatori che ancora resistono a Gallarate.  A tutti abbiamo sollecitato delle valutazioni e proposte sull’attuale Piano di Governo del Territorio, alla luce delle criticità emerse e nella consapevolezza della necessità di riconsiderare lo sviluppo urbano in una ottica di trasformazione dell’esistente senza ulteriori aggressioni ambientali. Abbiamo poi restituito alla commissione consiliare il ruolo politico di analisi dei dati e di programmazione a medio e a lungo termine, con una visione prospettica che integra quella dell’assessorato, necessariamente più concentrata su attività e scadenze più immediate». Sottolineatura particolare è dovuta «all’indispensabile collegamento con il mondo della istruzione e della formazione professionale»: «noi pensiamo che la scuola debba essere in qualche modo affiancata e “adottata” dal mondo delle imprese commerciali, industriali e artigianali. Cerchiamo quindi di favorire una collaborazione che oggi, purtroppo, per resistenze e miopie che a volte riscontriamo in entrambi i fronti, non sempre vediamo realizzata».

Molto sentito e "visibile", da sempre, è il confronto con i commercianti, specie in un momento di forte trasformazione del settore in provincia.  «Sul fronte del commercio – continua Protasoni – , noi non possiamo sapere se sia giustificato il giudizio espresso dal Presidente di ASCOM che ha dichiarato che abbiamo ereditato dalla vecchia amministrazione una situazione che ci vede dieci anni indietro rispetto alla vicina città di Busto Arsizio. Se così fosse, accettiamo comunque la sfida a colmare gradualmente questo divario nel corso dei prossimi quattro anni. Noi sappiamo di potercela fare. Il nostro ottimismo deriva dal nuovo rapporto di fattiva collaborazione con le due associazioni con cui ci confrontiamo quotidianamente, ASCOM e CONFESERCENTI, ma soprattutto con quello che è diventato il loro braccio operativo locale, il NAGA, ovvero il nuovo raggruppamento dei commercianti gallaratesi che, partito dal centro storico, si sta ora estendendo a tutto il territorio cittadino. I primi risultati, a cominciare dalla partecipazione al MAPIC di Cannes fino alle diverse iniziative natalizie (non solo nel centro storico), sono sotto gli occhi di tutti. Ma il programma per il 2012 è già fitto di impegni soprattutto sul versante dell’indispensabile collegamento con le attività culturali gallaratesi. Noi pensiamo che le sinergie con il MAGA, con i teatri e con le diverse associazioni culturali di base, collaborazioni che sono già state delineate e che hanno anche fruttato alla nostra città un finanziamento CARIPLO, possano essere uno strumento per una crescita del centro cittadino ma anche, contemporaneamente, dei centri storici di quartiere e delle aree fino a oggi trascurate e a rischio di degrado. Stiamo inoltre lavorando, d’intesa con l’Assessorato ai Servizi Sociali, a una inedita collaborazione fra grande distribuzione e piccolo commercio sul fronte della concreta lotta al bisogno in città. Noi ci crediamo e pensiamo che da questa iniziativa possano scaturire benefici per tutti i soggetti interessati: siamo convinti che la strada della collaborazione fra le diverse forme di commercio possa portare risultati migliori rispetto a quella della contrapposizione.
Lo strumento indispensabile per la difesa e la valorizzazione delle attività commerciali cittadine sarà quello di un rinnovato organo di gestione del Distretto Urbano per il Commercio.
Abbiamo iniziato a ridare vita a questo organismo che, al nostro arrivo alla guida della città, non si riuniva più da parecchi mesi e che aveva perso la spinta iniziale.  Abbiamo identificato le cause di questa ridotta attività del Distretto nella mancanza di una “governance” forte e aperta al contributo di tutte le componenti interessate ma anche, purtroppo, nell’aver perso una occasione storica: gli ingenti fondi regionali ottenuti con il primo bando di sostegno al commercio cittadino sono andati soprattutto a finanziare interventi che ben poco riguardavano la promozione del commercio (a partire dal rilevante contributo alla famigerata rotonda in Piazza Risorgimento) e non sono stati indirizzati alla costruzione di un sistema coordinato di gestione, di controllo e di promozione del commercio cittadino.  Adesso, noi dobbiamo recuperare il tempo perso e, d’accordo con tutte le associazioni interessate, abbiamo già iniziato a percorrere questa strada».

Ma commercio è anche quello degli ambulanti che operano nel mercato settimanale e nei mercati rionali: «Con i rappresentanti degli ambulanti, un settore che consideriamo trainante per la nostra città grazie a un mercato che ha una storia secolare, sono in atto degli incontri mensili con l’obiettivo di migliorare la regolamentazione del settore e sistemarlo dal punto di vista economico in modo che i costi e i ricavi per l’amministrazione comunale (troppo spesso colpevolmente trascurati in passato) siano portati in rigoroso pareggio. L’obiettivo è anche quello di estendere la presenza periodica delle bancarelle in diversi quartieri nell’ottica di un completamento della offerta presentata dagli esercizi di vicinato. Sul fronte dei mercatini domenicali nel centro storico è già in atto una diversa gestione con l’obiettivo di qualificarli ed evitare, nei limiti del possibile, sovrapposizioni con l’offerta dei negozi cittadini e del mercato settimanale».
«In generale, il fronte del commercio deve oggi fare i conti con una liberalizzazione generalizzata che ha come contropartita negativa una sempre più difficile programmazione e regolamentazione del settore. Questo rende più difficile la salvaguardia delle piccole strutture a conduzione familiare che sono, nella nostra ottica, dei presidi indispensabili sul territorio. La difesa del tessuto sociale, oltre che economico, della città passa anche attraverso una presenza diffusa degli esercizi di vicinato. Qui la sfida è aperta ed è difficilissima: per avere qualche speranza di vittoria abbiamo bisogno del contributo di tutte le componenti cittadine, a partire da quelle politiche. Un ruolo importantissimo, in questa ottica, sarà quello della Camera di Commercio che è lo snodo centrale sul quale devono essere innestate tutte le iniziative locali in materia di economia e lavoro. Pensiamo, in questa ottica, all’indispensabile necessità di coordinamento delle diverse iniziative per EXPO 2015, dove abbiamo assolutamente bisogno, a livello provinciale, della cabina di regia della Camera di Commercio per evitare sprechi e duplicazioni di interventi».

«Sul fronte industriale, accanto alla riconsiderazione dei limiti e delle opportunità offerte dal Piano di Governo del Territorio, abbiamo aperto tre canali distinti e affiancati.
Il primo riguarda la concreta possibilità di ricevere aiuto e indicazioni dal mondo delle imprese per la gestione più efficiente ed economica della macchina comunale e delle aziende partecipate. Noi siamo convinti che questa strada possa portare a ottimi risultati, con servizi migliori e grandi economie: ogni euro che ne ricaveremo sarà riversato in aiuto del mondo produttivo. Il secondo fronte riguarda la necessità di restituire a Gallarate quel ruolo centrale che gli compete, anche in termini di rappresentanza dei distretti industriali che storicamente hanno caratterizzato la nostra zona. Noi ci rendiamo ben conto di quanto possa essere utile questo volano per fare ripartire l’economia cittadina e tenteremo di attivarlo con iniziative che abbiamo già iniziato a testare.  Il terzo intervento riguarda l’attrattività della nostra città per le imprese, da perseguire con opportune forme di sostegno a livello di semplificazioni procedurali e, là dove possibile, con incentivi concreti in termini di servizi per chi intende operare nella nostra città».

«Analogo discorso – dice ancora Protasoni – è stato fatto a livello sindacale dove non possiamo limitarci a una battaglia di retroguardia, rivolta solo a una impari difesa dell’esistente, ma dove vogliamo sforzarci di creare un clima collaborativo che favorisca l’offerta lavorativa ai diversi livelli anche attraverso opportune forme di formazione e di riqualificazione professionale.
In questa ottica ci sembra importante l’attuale avamposto dell’assessorato, alle Scuderie Martignoni, con il “front office” dell’INFORMALAVORO che svolge un prezioso lavoro di indirizzo e di consulenza in parallelo con l’Ufficio Provinciale.  Si tratta una attività faticosa e spesso ingrata, che non dà sempre risultati immediati, che richiede grandi competenze e capacità di comunicazione da parte di una struttura che merita – e non sempre ottiene – la giusta attenzione e un concreto supporto da parte di tutto il mondo produttivo. L’impegno dell’assessorato è quello di potenziare, nei limiti del possibile, le interconnessioni fra la domanda e l’offerta anche attraverso il nuovo sito comunale che va potenziato anche su questo versante».

«Con i rappresentanti del mondo dell’artigianato stiamo portando a conclusione l’iter, ormai in fase di approvazione, delle prime iniziative concrete a favore del credito al settore e della agevolazione dello “start up” di nuove imprese. Lo scoglio da superare è, ovviamente, quello delle enormi difficoltà di bilancio derivanti dalla pesantissima situazione economica che abbiamo trovato in Comune al nostro insediamento- Confidiamo nella concreta possibilità di fare arrivare qualche risorsa, pur piccola inizialmente, alla promozione di attività produttive. E’ d’altra parte indispensabile che si agisca in coerenza con l’obiettivo di fare ogni sforzo, anche a livello locale, per aiutare chi ancora ha il coraggio di mettersi in gioco in prima persona attivando una attività di impresa».

«Con Coldiretti e le cooperative agricole siamo in dirittura d’arrivo con un progetto, che partirà già all’inizio della primavera, per il sostegno alle attività della nostra zona e della nostra provincia. Il nostro intervento tende ad accorciare la distanza che ancora oggi separa i produttori locali dai consumatori e, nel contempo, vuole dimostrare la possibilità di superare situazioni di degrado in una area cittadina oggi giudicata “a rischio”. E’ un progetto complesso, che richiede anche qualche investimento, ma nel quale noi crediamo e per il quale stiamo spendendo una buona parte delle nostre energie. Noi vogliamo realizzarlo in tempi brevi in modo da poter dimostrare il beneficio sociale che può derivare da una corretta politica in campi economico e commerciale».

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Pubblicato il 02 Gennaio 2012
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