“Cuore di maglia” coccola i nati prematuri

Cinzia Nettis, ambasciatrice varesina dell'associazione piemontese, consegnerà al reparto di neonatologia dell'ospedale Del Ponte un pacco dono con cappellini, scarpine e copertine realizzati dalle knitters ("sferruzzatrici") italiane

Cappellini, scarpine e copertine. Non è l’elogio del diminutivo, ma il contenuto di un pacco regalo che, mercoledì 18 gennaio alle 10 e 30, Cinzia Nettis, ambasciatrice varesina dell’associazione “Cuore di maglia”, consegnerà al reparto di neonatologia dell’ospedale Filippo Del Ponte per i bambini nati prematuri.
Spesso le cose migliori della vita nascono dagli errori. «Un giorno stavo lavorando a maglia e ho sbagliato a fare una scarpina che poteva andare bene solo per un bambino nato prematuro». L’associazione “Cuore di maglia” è nata così. Da uno sbaglio. Laura Nani, 47 anni e una vita passata nel marketing di grandi multinazionali, quando parla dell’associazione che ha fondato dice che è «una missione di bellezza e di pace, la cosa che mi dà più soddisfazione nella vita dopo i miei figli». Ed è anche una missione molto utile, per tante ragioni, a partire dal fatto che dà un supporto psicologico ai genitori in un  momento delicato. «Un bambino che nasce di 500 grammi – spiega Nani- ha un futuro pieno di incognite. È importante perciò dare un aiuto morale soprattutto alla mamma, in genere molto provata dal fatto che il suo bambino è arrivato in anticipo rispetto agli altri. Vederlo vestito e coccolato, come tutti gli altri neonati, attenua la drammaticità della situazione. Intorno alla fredda incubatrice c’è bisogno di calore famigliare, ecco perché in alcuni ospedali si sta studiando la possibilità di ospitare, oltre alle mamme e i papà, anche i nonni».
Realizzare vestitini per bambini nati prematuri, non è così scontato. Armate di ferri e gomitoli, le 120 knitters (sferruzzatrici in italiano), che fanno parte dell’associazione, rispondono a una domanda che non è tra le priorità del mercato, con una ricaduta positiva nella vita delle famiglie che vivono questa esperienza. «Noi siamo una squadra – continua la presidente di "Cuore di maglia" – e ognuno di noi mette a disposizione le proprie competenze, aiutandoci ad allargare il nostro sguardo per capire cosa fare insieme per gli altri. Ad esempio, la nostra vicepresidente, Cristiana Brenna, che è un ingegnere, ha studiato cinque schemi di scialle ispirati dal suo talento tecnico e io ho scritto un racconto per ogni schema. Ne è nato un libro».
Cuore di maglia” realizza indumenti da regalare non solo ai bimbi prematuri, ma anche a quelli malati e a quelli che non hanno nessuno al mondo. «Per i bambini e basta» come recita lo slogan. Il tutto senza ricevere una lira di contributo da parte di enti o istituzioni pubbliche. E non è poca cosa, perché i lavori sono realizzati con materiali di prima qualità e sottoposti a un controllo quasi maniacale che la presidente fa direttamente su ogni capo che le viene spedito. «Il nostro marchio è registrato – spiega Laura Nani – ed è sinonimo di qualità. Usiamo filati senza una minima traccia di acrilico: fibre di latte, di ortica e cotone biologico, cachemire e lana merinos, donati o venduti da aziende del biellese, prima fra tutte la Grignasco».
Chiunque volesse realizzare un capo di abbigliamento per questi bambini non deve fare altro che andare sul sito dell’associazione, scaricare schemi e misure e inviare "l’opera" realizzata.
Da settembre l’associazione, che tra due mesi compirà il quarto compleanno, ha anche una sede in via 24 Maggio ad Alessandria. Una volta all’anno le knitters di tutta Italia si ritrovano per un camp per confrontarsi e discutere di nuovi progetti. Per il momento, solo due uomini hanno aderito a “Cuore di maglia”. Ancora un po’ pochini, anche se la presidente non dispera di aumentare l’esigua quota azzurra. È solo questione di tempo, se è vero che anche il gladiatore Russel Crowe è stato immortalato da un fotografo mentre combatteva con ferri da maglia e gomitoli.

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Pubblicato il 17 Gennaio 2012
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