Giovane Italia: “L’elettricità al campo nomadi è illegale”
Secondo Matteo Sabba bisogna intervenire per risolvere "problemi ad esclusivo danno dei bustocchi e con la speranza che ciò rimetta nella giusta direzione di marcia anche la nostra amministrazione comunale"
Riceviamo e pubblichiamo
Apprendiamo dalla stampa che l’Autorità per l’Energia ha finalmente dichiarato illegittimi tutti i contratti forfettari spesso stipulati dai comuni per alimentare i campi nomadi, che sono al confine tra regolare e irregolare. Questo vale per la gran parte dei rom o sinti di Busto. Alcuni esponenti della Giovane Italia sono stati subito sollecitati da vari cittadini che vivono da vicino queste situazioni sempre più complesse.
"In pratica – commenta Matteo Sabba – questa decisione dà ragione ai molti cittadini, che, abitando nei pressi di uno degli accampamenti, si chiedevano come era possibile che una situazione assistenziale, rischiosa e ingiusta, potesse continuare a perpetrarsi negli anni. I "nomadi", o meglio gli stanziali, pagano una quota a prescindere da qual è il vero consumo elettrico, che, sicuramente, non è basso visto i grandi fari che tengono accesi giorno e notte all’interno del campo. Inoltre la situazione è veramente rischiosa dato che i "titolari" di quei contatori eseguono modifiche non autorizzate all’impianto e spesso fanno passare i cavi ad alta tensione in mezzo a strade e campi."
La Giovane Italia non accetta nessuna logica assistenzialmente ipocrita e torna a ribadire la sua linea contro gli accampamenti nomadi irregolari, perchè di questo si tratta, nonostante le difese a spada tratta di molti esponenti politici bustocchi (tra i quali spiccano in maniera evidente, su questo argomento, i leghisti): come presupposto siamo contrari alla vita da nomade stanziale nel nostro contesto sociale, ma se si parla di campo regolare si deve intendere un campo costruito dal comune, collegato con fogna, energia elettrica e acqua e soprattutto controllato dalle istituzioni, che devono essere garanzia
sia per chi nel campo ci soggiorna, sia per i propri cittadini. In poche parole come avevano cominciato a fare PDL e Lega Nord a Milano e nella Verona di Flavio Tosi.
In questi campi si paga come se fosse un campeggio e si hannno tutti i servizi per quel periodo, che però deve essere limitato, poiché, come dice Nanni Moretti, le parole sono importanti: il termine nomadi viene usato o per un gruppo musicale oppure per definire delle persone senza fissa dimora.
Fino ad ora le politiche sui nomadi sono state ad esclusivo danno dei bustocchi (non solo cittadini, ma anche aziende), quindi vediamo positivamente questa opinione dell’Autorità, con la speranza che ciò rimetta nella giusta direzione di marcia anche la nostra amministrazione comunale.
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