Le rapine violente nell’ombra intorno al cimitero
Sono stati almeno tre gli assalti con pietre e coltelli e pistole a inizio gennaio. S'indaga su una banda che operava nella zona tra via Torino e viale Milano: già arrestato un 17enne pluripregiudicato
Il vetro dell’auto che va in frantumi, poi l’assalto di un gruppo di ragazzi armati di coltelli e pistola: sono stati momenti di autentico terrore per gli uomini fermati e rapinati nella zona del cimitero nei giorni intorno all’Epifania. La polizia del commissariato di Gallarate ha arrestato per ora un diciassettenne di nazionalità marocchina, considerato uno dei membri della banda di quattro ragazzi. Il giovane è stato riconosciuto anche da una delle sue vittime, tre automobilisti assaltati nel cuore della notte.
I tre episodi da cui son partite le indagini sono avvenuti tra il 6 e l’8 gennaio, quando ancora la città sonnecchiava alla fine delle feste e molte persone erano in ferie. La scena delle aggressioni è la zona tra viale Milano e via Torino, vicino al cimitero, a pochi passi dal centro ma isolata e (ancora oggi) mal frequentata di notte, ma anche luogo di ritrovo per incontri occasionali, che a volte degenerano anche in aggressioni. Improvvisamente i tre automobilisti si son visti "bombardare" di sassi lanciati contro ai vetri: disorientati, trovavano la strada sbarrata da un gruppo di ragazzi. E a questo punto scattava la rapina vera e propria, a suon di minacce con coltelli e pistola (quest’ultima, però, era probabilmente una replica). Le vittime, che subito dopo i fatti hanno sporto denuncia in Commissariato, sono tre cittadini italiani residenti in provincia di Varese e Novara di età compresa tra i trentotto e i cinquanta anni. Al di là del comprensibile terrore, in due episodi l’assalto ha lasciato anche il segno sul corpo delle vittime: in un caso per le percosse inferte al volto dagli aggressori (sette giorni di prognosi) e nell’altro per una ferita alla bocca causate dalle schegge del vetro mandato in frantumi dai sassi lanciati. Le modalità delle aggressioni sono state sempre particolarmente violente e hanno causato notevoli danni ai vetri e alla carrozzeria delle auto, prese a bastonate e sassate. In un caso un coltello è rimasto letteralmente conficcato sul parabrezza di una autovettura, tanta era la violenza usata nel raid.
Il ragazzo minorenne è finito in manette nel pomeriggio di martedì, per opera degli agenti dl commissariato di Gallarate: residente in città con la famiglia, ha però un curriculum di tutto rispetto, visto che nonostante la giovane età già due volte è finito in carcere. L’indizio più pesante a suo carico è il riconoscimento da parte di una delle vittime tra le fotografie mostrate dagli agenti, ma sono tuttora in corso ulteriori accertamenti. La posizione del minorenne, che nel frattempo è stato condotto presso il carcere minorile di Milano, è ora al vaglio della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni. Quanto alla banda, comprenderebbe anche altre tre persone: le indagini continuano e si cerca di individuare altre possibili vittime.
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