“A margine” carnevalesco
Arriva il carnevale e la rubrica "seriosa" si concede un momento divertente. L'occasione per salutare due direttori nostrani, Alessandro Casarin e Franco Ferraro
“A margine“, come commento, approfondimento o recupero di dettagli della notizia; in misura più frequente come occasione di nuove valutazioni critiche nei confronti di attori della politica e della società civile. “A margine” come stimolo, frusta, ma in certe occasioni anche come soccorso ai frustrati, in ogni modo raramente benevolo verso il potere e quindi abbastanza gradito dai lettori. Per coloro che collaborano a questa rubrica c’è qualche controindicazione: si può apparire una sorta di seriosi predicatori o addirittura dei giustizieri.
In realtà non lo sono, eppure io non so come mi ci sono trovato o mi ci hanno messo e ogni tanto provo nostalgia del tempo che mi vide giovane cronista in caccia di notizie curiose, se non divertenti.
Gli anni e le circostanze mi avrebbero portato addirittura ad alcuni incarichi direttivi, tre dei quali in testate importanti per il nostro territorio, ma mi ci hanno messo, non ho fatto nessuna corsa, non ho dato gomitate, semmai con vera gioia ho visto molti ragazzi che erano stati con me fare carriera in grandi quotidiani, alla Rai, a Sky. Con loro ho lavorato sempre in un clima sereno, a volte anche in allegria, ma sempre nel rispetto pieno dei nostri doveri. Insomma in un lavoro duro e di grande responsabilità si trovava piccoli spazi anche per gli scherzi e confesso che a me piaceva farli. Me ne sono ricordato in questi giorni leggendo che Venezia, gelo o no, sta preparando il suo celebre carnevale.
E allora, mi sono detto, via la toga da pubblico ministero nella stesura dell’ “A margine”, tanto più che ho l’occasione per salutare Alessandro Casarin, che da corrispondente da Somma Lombardo della “Prealpina” è diventato direttore dei TG3 della Rai; e Franco Ferraro che, passato da Rete 55 a Roma, allo Sky Tg 24,oggi ne è diventato un importante riferimento con il suo settimanale “Seven”. Franco, un collega e un amico preparato e serio. Quando, sono passati diversi anni, a Milano ci fu una prima grande fiera del pornoshop, una novità nazionale, Ferraro si presentò all’ufficio stampa per l’accredito come inviato: tesserino, nome, cognome, numeri di telefono della redazione ( quello di Rete 55) e della direzione (il mio). Gli venne chiesto il nome della testata giornalistica. Risposta di Franco: “La voce dell’asfalto” Direttore? “Pier Fausto Vedani”.
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