Doriano Molla e le Bestie di Satana, un’indagine lunga cinque anni
Tre magistrati e due giudici hanno cercato un nesso tra la morte del giovane trovato impiccato a Cavaria nel 2000 e i protagonisti della setta satanica. Dopo due supplementi di indagine, il fascicolo è stato archiviato
La vicenda che collega Doriano Molla alle Bestie di Satana comincia nel 2006 per volontà di Flaviana Cassetta, la madre di Doriano trovato morto impiccato ai piedi di una pianta nei boschi di Cavaria. La madre, dopo che vennero allo scoperto le vicissitudini della setta e le 4 morti ad essa collegate, ha cominciato a sostenere la tesi che in qualche modo il suo amato figlio fosse entrato in contatto con alcuni membri della setta. In particolare la signora Cassetta faceva riferimento ad Andrea Bontade, morto suicida anche lui e indicato come vittima della setta.
La Procura di Busto Arsizio aprì un fascicolo nel luglio del 2006 finalizzato al chiarimento delle circostanze in cui morì Molla ma nessun riscontro venne trovato a sostegno di questa tesi. Il fascicolo era ormai indirizzato sul binario dell’archiviazione fino a quando dal carcere Mario Maccione, definito il medium della setta, rilasciava nel 2008 un’intervista shock a Stefano Zurlo de “Il Giornale” nella quale parlava di altri 18 morti causati dalla setta. Proprio per questo motivo il giudice per l’udienza preliminare Luca Labianca chiese un supplemento di indagine per verificare se quanto detto da Maccione a “Il Giornale” avesse un fondamento di verità. Nuovamente il pubblico ministero chiese l’archiviazione del fascicolo ma il giudice, nel gennaio del 2010, chiese un nuovo supplemento di indagine per ascoltare tutti i protagonisti della vicenda, a parte Maccione che era stato già sentito. Il sostituto procuratore Roberta Colangelo, che aveva ricevuto il fascicolo da Baraldo, ha risentito tutti i protagonisti Andrea Volpe, Nicola Sapone, Eros Monterosso, Paolo Leoni, Elisabetta Ballarin. Nessuno di loro, anche questa volta, ha fornito particolari utili all’indagine e per la terza volta il fascicolo arriva davanti al gip che questa volta decide per l’archiviazione definitiva, avvenuta ad ottobre del 2011.
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