Evasione e fuga dei capitali: la GdF intensifica la lotta
Sessanta evasori , 143 lavoratori in nero, 1530 negozi non in regola con gli scontrini 17 milioni di euro bloccati in frontiera: sono alcuni dei numeri dell'attività della Guardia di Finanza nel 2011
Controlli doganali e violazioni valutarie, stupefacenti e pirateria informatica, tutela del "made in Italy" e del mercato dei capitali. Sono tanti gli ambiti dell’attività della Guardia di Finanza, azioni che mirano al contrasto dell’illegalità. Ma anche alla crescita di una cultura della legalità in un periodo in cui, crisi galoppante, c’è bisogno di maggior equità sociale: « Negli ultimi mesi abbiamo registrato un aumento del 40% delle segnalazioni da parte dei cittadini – spiega il comandante provinciale Antonio Morelli – E sono soprattutto giovani. È evidente che si sia registrato uno scatto etico importante, anche se lo ritengo fisiologico: in un periodo di benessere, non si bada a certi comportamenti illeciti anzi, li si giudica anche bonariamente. Ma quando quei comportamenti affossano i mercati, quando mettono in crisi il sistema, allora si risveglia la coscienza sociale».
E così, i finanziari, lo scorso anno, hanno scoperto 60 evasori di cui 43 totali e 318 milioni di euro sottratti alla tassazione, oltre a 3 milioni di euro di ritenute d’acconto non operate e 41 milioni di I.V.A. non denunciati. Almeno un terzo dei negozianti controllati in provincia sono non risultati in regola con l’emissione degli scontrini, così 700 verifiche hanno portato a scoprire natanti o autovetture di lusso non giustificabili dalla dichiarazione dei redditi e 37 persone sono state denunciate all’autorità giudiziaria perchè avevano prestazioni sociali agevolate ( contributo all’affito, esenzione dei ticket, buoni pasto) pur non avendone diritto.
« Noi operiamo in modo trasversale – spiega ancora il comandante – perchè l’illegalità mina alla base l’intero sistema economico. È il caso della sottrazione dei beni nei fallimenti, manovre che rischiano di avere un effetto domino mettendo in difficoltà i creditori. Sono state così denunciate 87 persone di cui tre tratte in arresto e sono stati sequestrati 123 unità immobiliari per un valore di 60 milioni di euro».
Le difficoltà del sistema produttivo, inoltre, affinano la vista dei finanzieri per evitare la penetrazione massiccia della malavita: prestiti ad usura, esercizio abusivo delle attività finanziarie sino alle truffe di ogni tipo compiute verso soggetti deboli. In ugual maniera, si intensifica il contrasto al gioco illegale: il proliferare di luoghi dove si gioca moltiplica le possibilità di inserimento delle organizzazioni criminali, interessate a cercare vie di riciclaggio dei proventi di attività criminose.
La presenza di Malpensa e della frontiera con la Svizzera, inoltre, impegna ulteriormente gli uomini della Gdf, incaricati non soltanto di intercettare le partite di droga provenienti dall’estero e destinate al mercato locale e del Sud -Europa ( sequestrati 573 chili di droghe pesanti e 652 leggere, denunciati 438 trafficanti di cui 192 posti in stato d’arresto), ma anche ad arginare le violazioni valutarie con i grandi movimenti di capitali: « Pur sapendo che ci sono molti modi per esportare grosse somme di valute nei tanti paradisi fiscali del mondo, quello a cui stiamo assistendo a livello locale è un aumento dell’esportazione di piccole somme da parte di un crescente numero di cittadini. Stiamo affinando un sistema di intelligence che ci permetta di contrastare efficacemente questo esodo ottimizzando le forze che abbimo in campo». Tra le prime iniziative c’è la videosorveglianza dei valichi battuti per lo più dai frontalieri che permetterà il doppio controllo fiscale ma anche criminale.
« La Guardia di Finanza si sta impegnando con passione e grande serietà – afferma il comandante Morelli – i risultati parlano da sé. Assistiamo a una crescente responsabilità da parte dei cittadini. E proprio a loro ci appelliamo perchè collaborino con le forze dell’ordine, ma si facciano in prima persona garanti del rispetto della legalità pretendendo comportamenti legali. Le denunce anonime sono un po’ un limite perchè ci costringono a un lavoro complicato di verifica. Vedere che sta aumentando una coscienza sociale tra i giovani è un ottimo segno: i cittadini dimostrino di essere infastiditi da chi danneggia lo Stato»
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