Gelo: sacchi termici per chi è al freddo
Ricognizione della polizia locale nelle aree dismesse dove alloggiano una quindicina di persone. Decathlon dona al comune attrezzatura per ripararsi: “Non ci interessa colore della pelle o permesso di soggiorno”
«A Saronno non ci sono persone senza una tetto, ma manca un centro di prima accoglienza per le emergenze e vogliamo porvi rimedio in qualche maniera». Lo affermano il sindaco di Saronno, Luciano Porro, e l’assessore ai servizi sociali, Valeria Valioni, che hanno analizzato la situazione in considerazione del freddo che sta colpendo tutta l’Italia. Dopo l’appello a cittadini e associazioni lanciato dallo stesso vicesindaco per segnalare situazioni di eventuali disagi, la polizia locale ha monitorato la presenza nelle aree dismesse di persone che potrebbero avere bisogno in questi giorni.
Le aree dismesso sono spesso rifugio di clandestini e il comandante della polizia locale Giusppe Sala spiega che «ci sono una quindicina di persone che stanno usando questi edifici come riparo in questi giorni di freddo».
«In questa situazione di emergenza non ci interessa il colore della pelle o il permesso di soggiorno – spiegano poi i due amministratori -. Queste persone, clandestini ma anche italiani che hanno perso il lavoro, saranno aiutate come chiunque altro».
L’amministrazione di Saronno ha quindi chiesto al negozio Decathon, che ha appena aperto in città, dei sacchi termici: «Abbiamo avuto una piacevole sorpresa: eravamo disposti a pagarli, ma i responsabili del negozio saronnese hanno capito e ci hanno omaggiato di sacchi termici e materassini. La polizia locale si occuperà della distribuzione, stando sicuramente attenti a non fare dei doppioni con la Caritas, con cui ci stiamo coordinando».
«Abbiamo anche saputo che c’è una persona a Saronno che sta vivendo in macchina – ha aggiunto la Valioni -, stiamo cercando di contattarla per poterla aiutare. Altre persone nelle scorse settimane sono state sistemate in alloggi comunali o dell’Aler. Ma il comune e tutto il saronnese ha bisogno di una struttura di prima accoglienza per le emergenze, non solo per il freddo, ma anche per altro. Stiamo cercando una soluzione, anche di accedere a finanziamenti europei. Speriamo si possa andare in questa direzione».
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