Gentile su Meridiana: “Nessuna imposizione sulle divise”
Il comandante, a.d. di Meridiana, respinge il caso mediatico nato intorno alle divise. "Divise sexy? In Air Italy si usano da anni, non hanno creato problemi"
«Non abbiamo mai imposto le divise a Meridiana, è solo un modo per attaccarmi». Il comandante Giuseppe Gentile, creatore di Air Italy e ora alla guida del gruppo Meridiana Fly, respinge tutte le accuse arrivate dalle assistenti di volo, che hanno denunciato l’intenzione di imporre divise con taglia minima 40-42. E dice che lo "scandalo" delle divise – che ha riempito le pagine dei giornali oggi – è nato, a suo parere, dal niente.
«Le divise di Air Italy sono scollate? Sono sexy? Sono degradanti? Me lo dica lei, me lo dicano».
Una reazione esagerata?
«Stanno cercando di strumentalizzare, noi stiamo solo cercando di riportare un po’ di disciplina che forse è mancata in passato. Le divise di Air Italy ci sono da anni, c’è chi ha la 38, chi la 40, chi la 42. Non sono mai state un problema».
Ora invece le assistenti di volo Meridiana protestano…
«È un modo per attaccare il sottoscritto, le divise rimarranno quelle di Meridiana, non abbiamo imposto nulla. Si è volutamente voluto creare un caso»
Quali sono i progetti di Meridiana?
«Cercheremo di consolidarci, il periodo non è dei migliori, stiamo serrando le fila, speriamo di ottenere risultati positivi. Il progetto rimane quello originale: Meridiana fa l’attività di volo dalla Sardegna verso il continente e il bacino del Mediterraneo. Il resto dell’attività di lungo raggio va ad Air Italy, la flotta opererà anche da Malpensa sulla base del progetto»
E i lavoratori e le lavoratrici?
«C’erano 2000 posti di posti a rischio, quanto più il progetto funziona tanto più potremmo attingere dall’attuale cassa integrazione del gruppo»
Quante persone potrebbero andare a Malpensa?
«È difficile fare previsioni, stiamo navigando a vista. Ci vorrebbe una palla di vetro per capire come evolverà la situazione».
Tra Livingston che riparte e Blue Panorama che potrebbe passare ad Alitalia, anche il settore charter si sta evolvendo…
«È positivo consolidamento dei vettori, c’è troppa capacità in Italia. Io non so se Livingston ripartirà, viste le condizioni del mercato: noi speriamo di recuperare una fettina di mercato tutti quanto. Ma i veri competitor , quelli più agguerriti, rimangono le compagnie low cost, che lavorano anche con contributi pubblici, che considero grave».
La situazione si evolve, le incertezze hanno qualche attinenza con lo scontro con le assistenti di volo?
«Sicuramente c’è un legame, c’è stata un alzata di scudi sospetta. Io dico che sette sigle su dieci hanno firmato nuovo accordo con noi, sono solo tre le sigle che cercano ogni opportunità per andare allo scontro».
Ma quindi ci conferma che mai le divise sono state proposte a Meridiana? Tutta una invenzione?
«Mai, non potremmo perché le compagnie hanno colori diversi. Al limite modificheremo alcune cose: pensiamo alla bustina, a cui potremmo aggiungere un filo rosso. Oppure a un foulard, sempre per sottolineare l’appartenenza al gruppo. I brand di Meridiana ed Air Italy sono diversi e rimarranno diversi».
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