Il “signor Sassuolo” visto da chi lo conosce bene

Stefano Zanini, ex campione del team Mapei, ci racconta chi è Giorgio Squinzi, patron della formazione emiliana che sabato affronterà il Varese al "Braglia" di Modena

Sabato pomeriggio (18 febbraio) a Modena, il Varese di mister Maran affronterà un’avversaria particolare, il Sassuolo. La formazione neroverde (nella foto il match d’andata) e è alla sua quarta esperienza consecutiva nella serie cadetta (mai raggiunta tra la fondazione nel ’22 e il 2008) ma da quando frequenta questo palcoscenico punta diritto alla Serie A. Settimo nel 2009, quarto l’anno successivo quando venne sconfitto dal Torino nei playoff, deludente nella passata stagione dopo una campagna acquisti importante. Il motivo di queste performance è noto a tutti: a capo del club emiliano c’è Giorgio Squinzi ovvero "mister Mapei" che – dopo aver sostenuto dall’esterno la squadra nel passato – ha deciso di fare le cose in prima persona puntando forte sul mondo del calcio.

Il nome di Squinzi però, tra gli sportivi, è prima di tutto famoso per il suo impegno nel ciclismo visto che con la sua Mapei ha dominato per alcuni anni il mondo del pedale ingaggiando alcuni dei campioni più forti per il suo squadrone. E poi, una volta lasciato il gruppo sportivo, ha proseguito a sostenere questa disciplina sponsorizzando alcuni eventi tra cui il Mondiale di Varese 2008 (l’ippodromo fu ribattezzato Mapei Cycling Stadium) e quello di Mendrisio 2009. Per Mapei gareggiarono anche alcuni dei più forti corridori varesini come Daniele Nardello, Stefano Garzelli e Stefano Zanini: proprio a quest’ultimo, abituale "infiltrato" di VareseNews dalle strade del Giro d’Italia, abbiamo chiesto un ritratto del "dottor Squinzi" oltre che una previsione sul suo progetto calcistico.

«Non posso dare giudizi dal punto di vista tecnico sul mondo del calcio» avvisa Zazà, oggi direttore sportivo… in attesa di un’ammiraglia per il 2012 «perché al di là di una simpatia per il Varese non conosco granché tattiche e giocatori. Però non posso che parlare con piacere di una persona come il dottor Squinzi che, al di là del suo coinvolgimento nel pallone, credo rimanga anzitutto un grandissimo appassionato di ciclismo».
L’incontro tra Zanini e Squinzi risale al 1997: «Prima di arrivare alla Mapei correvo già in una squadra di primo piano, la Gewiss; il mio trasferimento fu caldeggiato da Aldo Sassi che era già da tempo mio allenatore oltre che grande amico. Fece lui da tramite con Squinzi che per quel tipo di decisioni si fidava molto di Aldo». Il patron si rivelò persona molto determinata: «Prima di tutto lo ritengo un uomo molto capace nella sua attività industriale (Mapei produce collanti per l’edilizia ndr) ma anche molto appassionato e determinato nella sua avventura sportiva. Non a caso la nostra squadra diventò una delle più forti in circolazione e vinse centinaia di gare. Anche per questo io credo che se Squinzi ha investito nel calcio con il proposito di salire in Serie A prima o poi riuscirà nel suo intento. E del resto ha preso il Sassuolo e l’ha portato nei piani alti della B in pochissimo tempo».
Il sogno di Zanini per il futuro di Mapei resta però un altro: «Sinceramente mi piacerebbe molto che questo marchio torni a legarsi a una squadra di ciclismo, possibilmente italiana. Il dottore ha sempre riconosciuto la bontà del suo investimento nel nostro sport e mi auguro che torni a farne parte a pieno titolo». E prima di congedarsi "Zazà" ci rivela un retroscena poco conosciuto. «So per certo che pochi anni fa Mapei stava per tornare nel ciclismo proprio Ivan Basso che, nel frattempo aveva iniziato a lavorare con Sassi (era il 2008, prima della malattia del grande allenatore). Si arrivò vicini ad un accordo ma poi sfumò tutto. Però io non perdo le speranze di rivedere la maglia Mapei in gruppo».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 16 Febbraio 2012
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