Le imprese varesine? Tra le più affidabili della Lombardia

Il dato emerge dall’Osservatorio sulla rischiosità commerciale realizzato da CRIBIS D&B

A fine dicembre 2011 il 9,18% delle imprese della provincia di Varese si caratterizzava per un’alta rischiosità di generare insoluti commerciali nei confronti dei propri fornitori nei 12 mesi successivi, un dato in preoccupante crescita rispetto alle rilevazioni dei trimestri precedenti. Per il 46,97% del totale delle imprese varesine, invece, si è osservato un livello di rischiosità media, per il 35,96% medio – bassa, mentre il 7,89% si è collocato nella classe di rischiosità bassa.
È quanto emerge dall’Osservatorio sulla rischiosità commerciale realizzato da CRIBIS D&B, società del Gruppo CRIF specializzata nelle business information, che ha analizzato il grado di affidabilità delle imprese italiane e la loro capacità di fronteggiare gli impegni presi nei confronti dei propri fornitori, con la conseguente probabilità di generare insoluti commerciali nei 12 mesi successivi.

La provincia di Varese mostra un tasso di rischiosità elevata inferiore sia alla media italiana che quella della Lombardia. La percentuale di imprese varesine con un’alta rischiosità (9,18%) infatti è inferiore sia al valore medio nazionale (10,93%) che a quello regionale (9,35%), risultando al 3° posto tra le province lombarde, dopo Milano (12,23%) e Lodi (10,39%), seguita da Pavia (9,01%), Monza e Brianza (8,78%) Como (7,99%), Brescia (7,54%), Bergamo (7,35%), Cremona (7,14%), Lecco (6,71%), Mantova (6,13%), Sondrio (4,37%).
La classifica della imprese più virtuose, che hanno fatto registrate una bassa rischiosità vede invece al primo posto Mantova (10,29%), seguita da Cremona (10,28%), Sondrio (9,46%) Lecco (9,14%), Brescia (8,58%), Bergamo (7,91%), Varese (7,89%), Como (7,76%), Lodi (7,75%), Milano (7,40%), Monza e Brianza (7,02%) e Pavia (con una quota del 6,86% sul totale).

Rischio in aumento
Dall’analisi comparata degli ultimi anni emerge una netta tendenza al peggioramento della rischiosità aziendale in provincia di Varese. Rispetto alla rilevazione di dicembre 2008, infatti, quando le imprese varesine caratterizzate da un’elevata rischiosità rappresentavano il 5,7% del totale, la quota è quasi raddoppiata fino all’9,18% attuale.
Al contempo, tra il 2008 e il 2011 la percentuale di imprese con una rischiosità bassa di generare insoluti è calata dal 13,18% del 2008 al 7,89% attuale. La Lombardia Nella media lombarda, a fine dicembre 2011 il 9,35% delle imprese ha fatto registrare un’alta rischiosità di generare insoluti commerciali nei confronti dei propri fornitori nei 12 mesi successivi, il 46,49% una
rischiosità media, per il 36,21% medio – bassa, il 7,95% si è collocato nella classe di rischiosità bassa. Nel complesso le imprese della Lombardia mostrano un livello di rischiosità leggermente inferiore rispetto alla media delle imprese italiane. In regione, infatti, la percentuale di imprese con un’alta rischiosità è valore inferiore rispetto al dato medio nazionale, che a fine 2011 si è attestato al 10,93%. Dall’analisi del trend rilevato negli ultimi quattro anni, tuttavia, emerge il consistente incremento della percentuale di imprese della Lombardia con un’elevata rischiosità, con una quota cresciuta dal 5,13% di dicembre 2008 al 9,35% di dicembre 2011.

Per consultare e scaricare gratuitamente l’analisi completa sul livello di rischiosità delle imprese italiane e per ottenere maggiori informazioni è sufficiente accedere alla Sezione Community sul sito www.cribisdnb.com .

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Pubblicato il 16 Febbraio 2012
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