Nell’arena di via Salgari dove tutto è concesso
Un lettore ci scrive del degrado in cui versa la struttura che una volta era coperta e serviva per le feste del quartiere mentre oggi, a parte qualche associazione, è in preda a vandali, motorini e maleducati
Gentile direttore,
Io ho una domanda. Continuerò a farla finché non mi si spiegherà. Chi ha la responsabilità dell’area dell’ex tensostruttura di via Salgari a Busto Arsizio? Facendo un giro in quel catino di cemento vedo il cartello dell’Associazione Nazionale Carabinieri, lo scheletro di un bar – per fortuna – in disuso. Ogni tanto risalgono dallo scivolo mezzi della Protezione Civile. Ma chi chiude la porta quando le attività diurne sono finite? Chi devo chiamare quando la sera diventa teatro di ragazzini urlanti, gare di motorini smarmittati, infinite partire di basket e calcio a qualunque ora della notte? I Vigili, i Carabinieri, la Polizia? Già fatto, grazie. Risultati? ZERO. Zero mezzi inviati a verificare la denuncia di schiamazzi, zero interventi.
Chi deve chiudere a chiave quest’area che non deve diventare una pista da circo? Chi ne accende tutte le sere le luci? Chi devo ringraziare della sporcizia che queste bande di ragazzi producono e lasciano lì, chi devo avvisare dello stato pericolante delle gradinate? Chi devo ringraziare per la mancanza di tranquillità la sera? Chi per non poter aprire le finestre d’estate, che poi mi sembra di averceli in casa, quei motorini disgraziati, e le bestemmie (sì signori, bestemmie) risuonano con l’eco?
Perché si mantiene in essere un così spropositato insulto al vivere civile? E chi, ancora, ne è responsabile? Voglio vedere se qualcuno ha il coraggio di alzare la mano e dire "quella è roba mia".
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