Oltre 1000 malati di gioco in Lombardia

L'assessore alla solidarietà sociale Boscagli snocciola cifre allarmanti e chiede allo Stato maggiori risorse dai 76 miliardi che ogni anno incassa per il monopolio: "Basterebbe l'1 per mille"

 "Lo Stato sostiene il gioco d’azzardo e alle Regioni tocca sopportare il costo delle cure per la
dipendenza da gioco". Con queste parole l’assessore alla famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale Giulio Boscagli ha sollevato il problema della ludopatia, (dipendenza dal gioco) una patologia che sta crescendo nel nostro Paese e in Lombardia. "In Lombardia – spiega Boscagli – sono oltre 1.000 le persone che si sono rivolte ai nostri servizi contro le dipendenze per uscire dal tunnel del gioco, un numero molto significativo, che ci spinge a pensare alla realizzazione di strutture specifiche per queste nuove patologie. L’aumento dei controlli sui gestori, approvato di recente, è un fatto positivo ma non può far dimenticare la gravità del fenomeno". In Lombardia, secondo i dati di FederSerd, i profili di gioco caratterizzano una tipologia di soggetti di fascia economica medio bassa, che gioca regolarmente, in prevalenza alle slot machine, spendendo tra 100 e 1.000 euro a settimana e la maggior parte di loro ha sperperato in media oltre 10.000 euro. "Dal 2002, anno in cui il gioco d’azzardo è gestito legalmente dal Monopolio di Stato, – continua Boscagli – si è registrato un notevole incremento del denaro giocato dalle famiglie. Dato che lo Stato sembra non poter fare a meno dei proventi del gioco, si provveda almeno a destinare una quota degli incassi alle regioni per potenziare i servizi di informazione, educazione e cura, sempre più indispensabili. Considerando che nel 2011 in Italia il gioco d’azzardo rappresenta la terza industria del Paese, con 76 miliardi di euro, basterebbe dirottarne l’uno per mille per iniziare ad affrontare i costi sociali indotti"

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 29 Febbraio 2012
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