“Renderemo innocui i rifiuti pericolosi senza inquinare”
Il responsabile comunicazione della Bp Sec, società di consulenza dell'azienda israeliana, svela qualche particolare dell'operazione che Elcon vuole realizzare. Acquistare e bonificare l'area Chemisol per costruirci l'impianto di trattamento rifiuti chimici
Per il momento la filiale italiana della Elcon non ci mette la faccia e manda avanti una società di consulenza specializzata nell’ambito della sicurezza ambientale: la Bp Sec che, attraverso il responsabile della comunicazione Marco Maroni, fornisce qualche particolare in più su cosa si sta cercando di realizzare nel polo chimico: «La Elcon è una società israeliana tecnologicamente all’avanguardia nel campo dello smaltimento di rifiuti chimici – spiega Maroni – e a Castellanza (come in precedenza a Casalpusterlengo, ndr) vorrebbe realizzare un impianto per il trattamento di rifiuti liquidi chimici speciali che assicura lo smaltimento di queste sostanze ad un prezzo assolutamente più conveniente rispetto a quello praticato da altre aziende. Si tratterebbe del primo esempio in Italia con questa tecnologia».
All’interno del polo chimico sta trattando con Chemisol, altra azienda chimica che opera nel polo chimico da qualche anno, per l’acquisto di un’area di 10 mila metri quadri dove far sorgere l’impianto che servirebbe tutta la Lombardia, con relativo traffico di mezzi pesanti da e per il polo chimico quantificato in 30 camion al giorno: «Elcon è al corrente del fatto che l’area da rilevare è altamente inquinata da mercurio e che va bonificata – spiega Maroni – ed è su questo punto che sta trattando con Chemisol. Si vorrebbe arrivare ad un accordo che preveda una suddivisione dei costi di bonifica». Costi di certo non indifferenti che si aggiungono a quelli già previsti per l’acquisto dell’area e la realizzazione dell’impianto ma che sembrano non spaventare Elcon che però, per il momento, non intende comunicare a quanto ammonta l’investimento su Castellanza.
Una volta bonificata l’area si potrà passare alla realizzazione dell’impianto che tratta questo tipo di acque che verranno trasformate in fanghi secchi (che verrebbero trasportati altrove), sale (utilizzabile anche per le strade) e gas. «Questo gas verrebbe bruciato in un impianto apposito che – sostengono dalla Bp Sec – non emetterà sostanze pericolose per la salute umana. Su questo punto intendiamo tranquillizzare chi parla di inceneritore». Infine Maroni tocca anche il tasto “occupazione”: «Questo tipo d’impianto prevede l’impiego di 40-50 lavoratori – spiega – una decina di impiegatii amministrativi e 30-35 tra tecnici specializzati e operai con mansioni di vario genere».
Secondo la Bp Sec l’impianto di Elcon andrà a migliorare la situazione all’interno del polo chimico e non aggraverà la qualità dell’aria della zona: «L’impianto nascerà con l’intento di trasformare rifiuti inquinanti in materiali che non danneggiano la salute umana»
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