“Stanno comprando la Grecia a metà prezzo”
Due punti di vista interessanti sulla situazione greca, letta da un varesino di orgine ellenica e da una giornalista ateniese che vuole andarsene: "È dura per tutti, i tagli sono pesantissimi i prezzi salgono"
La Grecia brucia. La crisi che sta attanagliando l’economia ellenica mette a dura prova la sopportazione della popolazione, che si trova a perdere ciò che aveva conquistato in tanti anni di lavoro e sacrifici. Gli aiuti europei potrebbero risollevare la situazione, ma si tratta di discorsi a lungo termine. Al momento si sente il morso della recessione e a soffrire sono le persone comuni. Abbiamo cercato di capire come si vive questa situazione attraverso chi ha contatti con la Grecia. Il nostro tramite con il Paese ellenico è Alexandros Haristos (nella foto), varesino di padre greco, trapiantano per lavoro in Toscana e sposato con una ragazza spagnola: «Sono in contatto con alcuni miei parenti a Salonicco e con amici e conoscenti in giro per tutta la Grecia – spiega Alex -. Il morale della popolazione, senza troppe sorprese, è molto basso. La popolazione greca è molto emotiva e tende a enfatizzare molto la tragedia. Le misure adottate dal governo hanno veramente raggiunto in maniera capillare la popolazione e tutti sono coinvolti». Tramite Alexandros pubblichiamo la testimonianza di una giovane giornalista greca, Xristina Leni, in procinto di trasferirsi a Londra per cercare lavoro: «In termini di sociologia, la crisi greca è inventata come lo sono le carte di credito. Nella vita reale però, la crisi è reale come la vita. Da quando la Grecia ha chiesto l’aiuto del Fondo monetario internazionale una serie di misure di austerità sono giunte sulle nostre tavole – spiega Xristina -. Tutte sono rigorose, tutte sono ingiuste e tutte però hanno una ragione: i ricchi diventeranno più ricchi e i poveri diventeranno più poveri e alla fine moriranno. Per una gran parte del popolo greco non è possibile acquistare il latte e sono ancora in vita grazie alla filantropia degli altri. Essere giovani (tra i 25 ed i 35 anni) in Grecia, cercando di sopravvivere, sembra di essere protagonista di una piece di Ionesco, è surreale. Le misure di austerità faranno scomparire questa fetta di popolo greco. Nessuno può lavorare più di 8 ore (è un mito che i Greci non lavorino sodo) e vivere con lo stipendio di 400 euro. Il prezzo di tutti i beni è in costante aumento e il governo non sembra essere in grado di tenerlo a livelli ragionevoli. I tagli che chiede il Fondo monetario internazionale, di stipendi e delle pensioni, in alcuni casi, oltre il 30%, sembra ai miei occhi come un piano ben organizzato per "comprare" a metà prezzo la Grecia (ed è ciò che gran parte dei greci crede). Tutte queste misure di austerità sono sleali, soprattutto quando tutti sanno che i nostri politici sono responsabili di questo pasticcio, ma i greci sono chiamati a trattare con questo casino. Una gran parte della popolazione sta cercando di affrontare l’incubo prestito. Molti hanno perso le loro case, perché non potevano pagare le rate mensili e la percentuale di senzatetto è aumentato drammaticamente in un solo anno. E chi può, come me, se ne va».
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