Talentuoso o favorito? Polemica sull’ultimo concorso dell’Insubria
Un blog di ricercatori attacca l'ateneo segnalando una proceduta di selezione "sospetta" che avrebbe favorito il candidato con meno pubblicazioni. Per l'università: "Era il più idoneo"
Parte dal web una nuova protesta sui concorsi dell’Università dell’Insubria. Questa volta a criticare le procedure di selezione dell’ateneo varesino non è un candidato respinto ma un gruppo di ricercatori riuniti in un blog che tratta due casi: quello varesino e la polemica sull’Università del Piemonte Orientale. Il sito che attacca l’ateneo non rivela l’identità dei promotori anche se propone una petizione "per la trasparenza dei concorsi universitari" che è stata sottoscritta da 1.400 accademici.
All’Insubria, scrive Fabio Sabatini in un articolo su MicroMega «uno degli ultimi concorsi da ricercatore a tempo indeterminato della storia (ricordiamo che la figura del ricercatore è stata abolita dalla cosiddetta riforma Gelmini) è stato assegnato, secondo il comunicato, al candidato meno meritevole tra i 17 partecipanti al concorso». Questa la valutazione dei ricercatori che hanno scritto una lettera aperta inviata al rettore Renzo Dionigi, al Ministro Profumo e alla Società Italiana degli Economisti per contestare la selezione. «Emerge – scrivono nel documento – una evidente disparità tra la qualità media dei profili dei candidati non vincitori e quella del vincitore designato dalla Commissione giudicatrice. A nostro parere l’applicazione di ogni possibile, ragionevole e legittimo criterio alternativo di selezione avrebbe dovuto condurre all’esclusione dal novero dei possibili vincitori proprio del candidato giudicato idoneo dalla Commissione». In sintesi il blog critica la carenza, da parte del candidato che ha vinto il concorso, di pubblicazioni su riviste nazionali o internazionali, a differenza ad esempio di altri candidati che nonostante il ricco curriculum sono stati scartati. A sostegno di questa tesi è stata pubblicata una tabella che mette a confronto la produzione scientifica degli aspiranti ricercatori.
Un criterio che viene completamente respinto dal professore interessato, Gioacchino Garofoli ordinario della facoltà di economia dell’università dell’Insubria. «Esiste una commissione proprio per giudicare i candidati ed è quello che abbiamo fatto – ha replicato il docente -. Non penso che questo ruolo spetti ad internet altrimenti che senso avrebbe il nostro lavoro? Sono sereno perché abbiamo rispettato le regole e dispiaciuto perché si è creata una polemica inutile».
Il candidato in questione, Andrea Luraschi, ha ottenuto due voti favorevoli su tre aggiudicandosi così il concorso. È stato scelto con la seguente motivazione: "I lavori del candidato – si legge nel verbale dei commissari – sono incentrati sull’economia e sulle politiche dello sviluppo, con temi di ricerca sufficientemente articolati e riferiti a casi di studio nazionali e stranieri. Le sedi di stampa sono nazionali di adeguato livello. I suoi lavori fanno largo uso di analisi sul campo e affrontano la questione della coerenza tra strategie delle imprese e misure di intervento decise dai policy makers. Il candidato ha discusso molto bene e con convinzione i suoi lavori mostrando autonomia scientifica ed elevata sensibilità nel coniugare la teoria economica con i fatti osservati. Giudizio sintetico: Molto Buono/Ottimo".
Chi parla di "brutta storia" contesta dunque la scarsità di pubblicazioni e la "vicinanza" di uno dei commissari al candidato scelto, dall’altro i selezionatori hanno promosso l’attinenza degli interessi di studio con i requisiti richiesti dalla commissione e perché no anche il talento del giovane aspirante ricercatore. Dove sta la correttezza? Lo stabiliranno gli sviluppi, se ci saranno, della vicenda.
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