Varesini al Gianicolo, ecco com’è andata

Pubblichiamo l'intervento pronunciato dal presidente dell'associazione Varse per l'Italia XXVI Maggio 1859 in occasione del cippo marmoreo al Gianicolo

gianicolo barionPubblichiamo il discorso tenuto questa mattina dal Presidente dell’Associazione Varese per l’Italia XXVI Maggio 1859 Luigi Barion, tenutosi alla cerimonia per la posa del cippo commemorativo dei patrioti varesini Dandolo, Daverio e Morosini. L’evento si è svolto al Parco del Gianicolo in Roma ed ha visto la partecipazione della pronipote di Giuseppe Garibaldi, la Dottoressa Anita, del Sindaco di Varese Attilio Fontana con labaro del Comune, della Vicepresidente del Consiglio Provinciale di Varese Luisa Oprandi con labaro della Provincia, e dell’Assessore alle Politiche Culturali e Centro Storico Dottor Dino Gasperini che ha portato il saluto di Roma Capitale.
Moltissimi i varesini giunti nella Capitale per l’evento, oltre ad un numeroso pubblico di Associazioni con bandiere e gruppi storici in divisa.

Oggi siamo qui non per banale retorica ma per far rivivere l’ideale del Risorgimento. Ed è significativo il luogo: su questo colle, sotto questo cielo, che tanta storia ha visto passare, noi dell’Associazione Varese per l’Italia XXVI Maggio 1859, vogliamo ricordare tre giovani varesini caduti nella difesa della repubblica romana: Francesco Daverio, Enrico Dandolo, Emilio Morosini. Furono tra i primi varesini, ma non i soli, a dare la propria vita per un ideale intimamente vissuto, fortemente voluto; il grande sogno ricercato per secoli di un paese, l’Italia, che non fosse solo espressione geografica ma una grande nazione: libera, indipendente, democratica, solidale. Nessuno può dimenticare queste giovani vite spezzate per l’amore della propria terra.
Qui sul Gianicolo sentiamo il profumo della libertà, che e’ il dono datoci dal Risorgimento e che noi tutti oggi, abbiamo il dovere di impegnarci nel mantenerlo; a ricordo di quanti ci hanno preceduto, ma guardando al futuro, alimentando con il nostro impegno quel grande albero che si chiama libertà, ieri nutrito con il sangue, oggi con l’esempio di una civile convivenza, priva di egoismi. La nostra citta’, Varese, dopo questa esperienza della repubblica romana, il XXVI Maggio 1859 sconfisse gli austriaci. La nostra gente fu compatta, nel collaborare alla soluzione di quella, che è stata la prima vittoriosa battaglia garibaldina della II Guerra di Indipendenza. In questo momento idealmente, la nostra città, la nostra Provincia, sono presenti per dire a voi Francesco Daverio, Enrico Dandolo, Emilio Morosini che oggi qui raccogliamo la vostra Bandiera con la determinazione di non ammainarla mai.

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Pubblicato il 09 Febbraio 2012
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