Acquistavano rame rubato, sigilli alla Sir
L'attività di via Valdarno è accusata dalla Procura di Busto di aver trattato materiali per i quali non era autorizzata. Le indagini della Polfer sul rame rubato lungo le linee ferroviarie hanno portato alla discarica
Il Corpo Forestale dello Stato e la Polizia Ferroviaria hanno apposto i sigilli ad una discarica di rottami a Cassano Magnago, la Sir di via Valdarno, su richiesta del sostituto procuratore Francesca Parola avallata dal giudice per le indagini preliminari Luca Labianca del tribunale di Busto Arsizio. L’accusa è quella di essere il terminale di parte del rame provento di furti lungo le linee ferroviarie della zona (foto d’archivio). Il sequestro dell’area è stato effettuato questa mattina, giovedì. le indagini, infatti, avrebbero accertato che la società non avrebbe potuto ricevere quel tipo di materiale in quanto abilitata solo per materiali ferrosi provenienti da aziende. Da verifiche effettuate dall’Arpa, inoltre, sarebbero emerse diverse irregolarità nella ricezione e nella gestione di materiali che non poteva trattare. Già in passato il sito è stato oggetto di indagine per questi motivi. I legali della Sir hanno già annunciato che chiederanno il dissequestro dell’attività.
L’impianto di recupero di rottami ferrosi dell’estensione di circa 3.000 mq, individuato dalla stessa Polfer, è stato oggetto di sopralluogo congiunto del Corpo Forestale dello Stato e della Polfer, con i tecnici di ARPA e della Provincia di Varese. Sono state proprio le irregolarità riscontrate relative alla gestione dell’impianto di recupero, nel quale venivano condotte anche operazioni di recupero di rifiuti non autorizzate e ritirati rifiuti non conformi alle specifiche previste dalla norma, a portare alla decisione del Giudice delle Indagini Preliminari di porre sotto sequestro l’impianto. Tra le altre irregolarità è stata anche riscontrata l’installazione di uno spela-cavi, per la rimozione della guaina avvolgente i cavi in rame, attività non autorizzata nell’impianto. L’impianto ritirava anche rottami da singoli privati per un totale calcolato in circa 300 conferimenti per un quantitativo circa 300 ton in un mese, attività anch’essa non prevista dalla norma.
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