Easyjet: “Malpensa deve essere più accessibile”

La responsabile in Italia della compagnia ha chiesto nuovi interventi, considerati strategici per il futuro. Bonomi: "Oggi abbiamo 50 treni al giorno e due accessi autostradali"

«Malpensa è ben collegata con Milano e il sistema autostradale». Il presidente di Sea Giuseppe Bonomi torna a parlare di uno dei temi più dibattuti intorno alla realtà di Malpensa: l’accessibilità. L’occasione è venuta da uno scambio di opinioni con Frances Ousley, responsabile per l’italia di EasyJet, uno dei vettori più presenti a Malpensa. La manager della compagnia inglese, nel corso della presentazione dell’offerta EasyJet su Malpensa, ha fatto presente che l‘accessibilità dello scalo della brughiera «non è sufficiente» e che sono necessari nuovi interventi per arrivare al livello adatto ad una moderna metropoli europea: «La centralità di Milano e in particolare di Malpensa è strategica per il presente e futuro di EasyJet».
Bonomi ha invece risposto facendo notare il potenziamento visto negli ultimi anni: «Se consideriamo cio’ che e’ stato fatto negli ultimi 13 anni non posso che valutare positivamente l’impegno messo in campo dai vari enti locali. Oggi ci sono più di 50 treni al giorno che collegano il centro di Milano con Malpensa in meno di 30 minuti, e questo  rappresenta un livello di eccelenza anche per gli standard europei». Quanto ai collegamenti stradali, il presidente di Sea ha notato che esistono due diversi accessi autostradali (dall’A4 via Magenta-Boffalora e dall’A8 via Busto Arsizio) e che in futuro l’accessibilità sarà migliorata anche dal nuovo sistema dell’autostrada Pedemontana e BreBeMi.

In altra sede Bonomi è tornato anche a parlare della contrazione del traffico aeroportuale, sottolineando come «l’industria del trasporto aereo risenta prima degli altri settori economici degli effetti della recessione. È per questo che siamo in recessione da 6 mesi». A soffrire di più, ha spiegato il manager a margine di una conferenza stampa di EasyJet, sono le destinazioni domestiche, quelle europee e l’Egitto, mentre Far East e Middle East registrano buoni dati, così come i Paesi del gruppo "Brics" (Brasile, India, Cina, Sudafrica). In merito all’ipotesi di una cessione di ulteriori quote di Sea da parte del Comune di Milano – che sta mettendo in allarme anche i sindacati –  Bonomi ha puntualizzato: «a chi fa il mio mestiere interessa il progetto di sviluppo industriale. Se il piano industriale è condiviso dagli azionisti, problemi non ce ne sono dal punto di vista dell’assetto proprietario». «F2i, il nostro secondo azionista, non si muove secondo logiche proprie di un fondo di investimento, ma secondo logiche prettamente industriali. Ad esempio condivide la nostra strategia di creazione di un sistema aeroportuale del Nord Italia».

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Pubblicato il 15 Marzo 2012
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