Giovane Italia prende posizione: “No all’impianto Elcon”
Secondo il coordinatore cittadino di Busto Arsizio la realizzazione di un impianto per il trattamento di rifiuti chimici sarebbe una follia a causa delle troppe ricadute negative che porterebbe
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del coordinatore cittadino di Giovane Italia Matteo Sabba in merito alla possibilità che nell’area del polo chimico possa essere realizzato dalla Elcon Recycling un impianto di trattamento delle acque reflue provenienti da impianti chimici.
La Giovane Italia osserva con interesse e preoccupazione la vicenda dell’impianto di smaltimento di rifiuti chimici liquidi di Castellanza. Nonostante siamo convinti che il nostro territorio e la Valle Olona tutta, ha già dato abbastanza, siamo andati ad ascoltare le valutazioni e le motivazioni dell’azienda medio orientale nell’incontro in Comune: siamo usciti dalla commissione ancora più convinti che la proposta sia una pessima idea. Le ricadute negative sono troppe, basta considerare il volume di traffico che questo nuovo impianto creerebbe: follia!
La valle olona, partendo da Castellanza, è stata per decenni violentata: è ora di dire basta! Se ci sono delle aree industriali dismesse o sottoutilizzate in prossimità del centro, gli amminsitratori pubblici hanno il dovere di convertire quelle zone.
"Io abito a 200 mt dalla zona incriminata – dice Matteo Sabba, Giovane Italia – una zona già parecchio problematica, infatti spesso il polo industriale regala olezzi preoccupanti. Questa area deve, col tempo, inevitabilmente cambiare destinazione, ormai si può tranquillamente affermare che questa è una
zona residenziale perciò le industrie devono gradatamente e non forzatamente traslocare, farne insediare di nuove è totalmente illogico!"
Comunque gli amministratori in commissione si sono dimostrati freddi nei confronti del progetto, speriamo che lo rimangano anche nei prossimi giorni e che non si facciano incantare da fantasiose sirene.
La forte partecipazione dei cittadini alla commissione è una prima dimostrazione, che la gente non vuole questo insediamento, perciò la Elcon può venire a raccontarci quel che vuole, ma l’impianto termico (che nella linguaggio comune è detto inceneritore, checchè ne dicano gli interessati) "Non s’ha da fare!".
"Gli amministratori hanno un difficile compito: quello di gestire una zona che per essere riutilizzata ha necessità di essere bonificata a suon di milioni di euro, oppure prendere coraggio e scegliere tra denaro e vita. Prenderemo contatti – conclude Sabba – con le altre realtà che si sono interessate al problema, per vedere se si crea la necessità di organizzare un momento pubblico di dissenso, magari proprio di fronte alla Chemisol"
Chiunque voglia contattarci per informazioni su Elcon o sulle prossime iniziative che faremo a riguardo ci può contattare all’indirizzo: matteo_sabba@libero.it
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