La bretella del Medio Olona va modificata, Sel appoggia i comitati
Sinistra Ecologia Libertà appoggia la battaglia dei cittadini che chiedono modifiche al tracciato della strada che collegherà la sp 12 e la sp 22 tra Fagnano Olona e Castelseprio: "Danneggerà ambiente, agricoltori e casse"
Il comitato in difesa del Parco del Medio Olona trova un alleato politico sulla sua strada contro la costruzione della strada che collega la sp 12 alla sp 22, opera accessoria al tracciato di Pedemontana. La strada, pensata per far correre il traffico pesante proveniente anche da Pedemontana al di fuori dei centri abitati, secondo Sinistra Ecologia Libertà, «andrà ad intaccare fortemente gli equilibri del parco tagliando nel mezzo uno degli ultimi polmoni verdi presenti in un territorio a forte concentrazione umana e di inquinanti». Il consigliere provinciale della Federazione della Sinistra Giampaolo Livetti e quello del Pd Michele Ditoro porteranno all’attenzione del consiglio provinciale, il prossimo 27 marzo, le modifiche proposte dai cittadini che, fino ad ora, «non sono state prese in considerazione» – come conferma uno dei promotori del comitato Fabrizio Poncato.
In quella data il consiglio dovrà discutere la fattibilità del tracciato che, partendo da Fagnano Olona, nei pressi del peduncolo di Pedemontana, scorre a fianco di Cassano Magnago per poi salire fino a Castelseprio dove si ricongiunge con la sp 22. Il Circolo di Sinistra Ecologia Libertà di Busto Arsizio dopo una attenta valutazione dell’opera, svolta con i comitati per la salvaguardia del Parco Medio Olona e il comitato Per la difesa dei cittadini dalle inondazioni di Cassano Magnago, ritiene che «l’opera sia sovradimensionata rispetto alle reali necessità viabilistiche dell’area interessata oltre che eccessivamente costosa. Il tracciato proposto va ad intaccare profondamente gli equilibri ecologici del parco portando una ulteriore urbanizzazione ed edificazione delle aree limitrofe all’opera e danni ingenti a chi, in quella zona, sta promuovendo l’agricoltura biologica».
Non si tratta, comunque, di un "no" preconcetto all’opera: «La nostra posizione e quella dei Comitati non è nell’ottica di una chiusura totale alle necessità viabilistiche individuate, ma riteniamo che si possano ottenere i medesimi risultati, spendendo meno risorse, con dei tracciati meno invasivi del territorio, riqualificando e valorizzando delle strade già esistenti e sottoutilizzate. In tal proposito sono state avanzate delle proposte alternative, tramite le osservazioni al rapporto ambientare relativo alla Valutazione Ambientale Strategica, a cui non è stata data alcuna risposta ne commento da parte degli organi preposti».
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