La favola dell’inceneritore

Il Pd aveva accusato, nuovamente, Elcon di voler realizzare un inceneritore di rifiuti ma dalla società replicano: «Si vuole distorcere la realtà evocandolo»

 Gentile redazione,

vorremmo replicare, per chiarezza, alle inesattezze contenute nel comunicato del consigliere comunale Gianni Bettoni, ospitato sul vostro sito in data odierna.

Notiamo che c’è un opposizione preconcetta al progetto che non solo non prende in considerazione i dati reali ma, evidentemente priva d’argomenti, punta tutto sulle possibilità evocative di un termine: quello di “inceneritore”. Questo anche a costo di distorcere la realtà dando una personale e fantasiosa interpretazione di disposizioni di legge.

La differenza tra la tecnologia Elcon e altri metodi di smaltimento sta proprio nell’assenza dell’incenerimento. Già l’articolo 2 del DLgs 133/ 2005 ( attuazione della direttiva 2000/76/CE, in materia di incenerimento dei rifiuti), definisce precisamente cos’è un impianto di incenerimento: “qualsiasi unità e attrezzatura tecnica, fissa o mobile, destinata al trattamento termico di rifiuti ai fini dello smaltimento, con o senza recupero del calore prodotto dalla combustione. Sono compresi in questa definizione l’incenerimento mediante ossidazione dei rifiuti, nonché altri processi di trattamento termico, quali ad esempio la pirolisi, la gassificazione ed il processo al plasma, a condizione che le sostanze risultanti dal trattamento siano successivamente incenerite”.
Del resto anche nel lessico comune si chiamano inceneritori quegli impianti che bruciando rifiuti danno come risultato finale della cenere.
Quello proposto da Elcon, al contrario, è un impianto che al fine del trattamento impiega un sistema chimico fisico e che non produce ceneri proprio perché non brucia i rifiuti.

A chiarimento ulteriore ci sia consentito di indicare questa duplice precisazione per i non addetti ai lavori.
Anche negli impianti di depurazione biologici delle acque di scarico urbano in alcuni casi hanno sistemi di combustione dei gas prodotti, vogliamo chiamare anche questi inceneritori ?
Anche la marmitta catalitica delle auto ha un sistema di ossidazione ad alta temperatura dei fumi prodotti, vogliamo chiamarla inceneritore ?

È bene chiamare ogni processo con il suo nome e non fare facili assimilazioni che cercano di distogliere l’attenzione e veicolare timori.

Forse quello del consigliere Bettoni dunque è solo un errore inconsapevole. In qualsiasi caso siamo a disposizione sempre per tutti quei cittadini, quei consiglieri, quei giornali e quelle associazioni che vorranno approfondire il tema.

Grazie per l’attenzione

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Marzo 2012
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