Reguzzoni: “Invecchiando si cambia, ma io resto un incendiario”
L'onorevole della Lega ha presentato il suo libro "Gente del Nord". Sala stracolma e dibattito frizzante
La sala stracolma con la gente in piedi, Daniele Marantelli co-protagonista e Renato Pozzetto guest star della serata. Lui, Marco Reguzzoni, in splendida forma, con i giornalisti Marco Linari, Marilena Lualdi e il nostro direttore Marco Giovannelli, chiamati a fare alcune domande sul libro.
"Con il tempo si diventa più moderati, ma io non sarò mai un pompieri. Resto un incendiario". Reguzzoni isponde così alla prima domanda della Lualdi che lo conosce da più tempo e lo ricorda come un ragazzo inquieto, curioso, ma anche un po’ scapestrato.
Il parlamentare della Lega è tornato nella "sua" Villa Recalcati in qualità di autore per presentare il suo libro "Gente del Nord". In sala il "suo" popolo, e nessuno ha raccolto uno spunto polemico arrivato da un signore del pubblico che ha detto di non esser leghista, ma avrebbe voluto sapere come mai, malgrado i propositi unitari decantati da Reguzzoni, in sala non ci fossero nè il sindaco Fontana, né il presidente della Provincia Galli.
Immediata la presa di posizione dell’onorevole. "Per me quello che conta è la Lega unita, il suo capo Umberto Bossi e la passione dei militanti. Del resto non mi interessa".
Daniele Marantelli è intervenuto più volte su temi di politica generale, ma anche su alcuni aneddoti legati a fatti varesini. A lui il compito di esser critico nei confronti di chi ha governato da quasi vent’anni, e per alcune stagioni anche con responsabilità nazionali.
Per Reguzzoni questa era la prima uscita pubblica dopo la bufera interna dei mesi scorsi che lo ha portato al cambio del vertice del gruppo parlamentare alla Camera. Lui non ha fatto alcun cenno alle diatribe interne e ha risposto con molto fair play alla domanda preoccupata di Pozzetto proprio sulle divisioni interne.
"La Lega, come ha sempre sostenuto Miglio, e anche Bossi, è una sola e noi non vogliamo correnti. Non mi sentirete mai parlare male di uno della Lega perché la nostra è già una guerra durissima, se poi ci dividiamo non la vinceremo mai".
Il riferimento è ovviamente al federalismo, cavallo di battaglia da sempre di tutto il carroccio.
Un’ora e mezzo di dibattito e una pila di libri esaurita in un attimo con la coda tutti quanti a farsi firmare la propria copia o quella di qualche parente o amico.
Per quanti credessero di ritrovare un Reguzzoni in difficoltà, la serata ha mostrato invece un politico ancora pieno di passione con la convinzione che di strada da fare la Lega ne ha tanta, ma alla fine il federalismo si farà.
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