Siamo in un’economia di guerra? Diciamolo chiaro ai cittadini

Controreplica al sindaco di Varese e al lettore Basso: "Se si spiegassero le scelte senza farle calare dall'alto forse verrebbero accettate meglio"

Essendo avvocato e non un dentista posso rivolgermi al nostro sindaco, di questi tempi assai infiammabile, con un “carissimo Attilio”, sufficiente almeno a ricambiare la simpatia con la quale  egli mi ha salutato alla fine della sua replica a un mio corsivo.

Dunque carissimo Attilio, poco tempo fa ho speso parole giuste  e doverose per l’intelligente intitolazione a Renato Guttuso di un viale del parco di Villa Mirabello, invece l’altro ieri da vecchio cronista ho disapprovato  la forzosa questua comunale tramite i parcheggi. Ho anche toccato altri importanti argomenti che tu, abile e furbissimo micione della politica, nella tua replica hai dimenticato di contestarmi.

Conosco alla perfezione i drammi dei Comuni, nelle casse dei quali resta forse solo qualcosa  in più di quanto  basta per pagare i dipendenti. Siamo all’economia di guerra e allora chi amministra si comporti di conseguenza coinvolgendo tutti i cittadini con una informazione dettagliata e costante. Sarebbero forse accettati provvedimenti che oggi fate calare dall’alto, all’improvviso e con il rischio di farli apparire scriteriati.

Buon lavoro e un caloroso saluto accompagnato dalla stima di sempre.

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Devo una risposta anche al cittadino Giannino  Basso che, scrivendo  in difesa del sindaco, dopo   tradizionali giudizi sui giornalisti mi  chiede che cosa ho fatto per Varese in questi  50 anni. Né più né meno di quanto abbiano fatto e facciano generazioni di cronisti varesini: una dozzina di ore al giorno di impegno nel servizio alla comunità avendo cura di rispettare tutti, di non essere  dei diffamatori, di pagare le tasse, di vivere del nostro stipendio.

E c’è in noi attenzione anche a non essere maestri vita, a voler imparare da tutti, anche dai più giovani.

Sono certo che avrei da imparare anche dal cittadino Basso. Meno che a scrivere  lettere a persone di un mondo che non conosce.

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 26 Marzo 2012
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