Con la Swatch parcheggi in Italia e vai al lavoro in Svizzera
Da poco siglato un accordo tra l’amministrazione comunale di Clivio e una ditta del gruppo Swatch di Mendrisio, che toglierà qualche auto in coda in frontiera e aggiusterà le casse del piccolo comune
Nelle casse del comune di Clivio arriveranno 20mila euro all’anno per l’affitto di un parcheggio periferico nella cittadina al confine con la Svizzera. Ma il valore dell’accordo appena siglato tra l’amministrazione comunale di Clivio e una ditta del gruppo Swatch di Mendrisio è molto superiore: sia per il valore ambientale e di alleggerimento del traffico interfrontaliero, sia per la sua capacità di “rompere il ghiaccio” su un tema molto discusso ma poco praticato: quello del car pooling, del car sharing e in generale dei metodi per raggingere il posto di lavoro senza utilizzare una macchina per ogni lavoratore.
L’accordo, il primo del genere lungo la linea di confine con la Svizzera, ha la forma di contratto di affitto siglato tra il comune e l’azienda privata Diantus Watch, azienda legata al gruppo Swatch che ha sede a Mendrisio, nella trafficatissima zona del Foxtown. L’azienda ha chiesto al Comune alcuni adattamenti del parcheggio di via Ermizada e qualche miglioria allo spiazzo, che normalmenteviene usato solo duranti gli eventi del vicino campo sportivo. In cambio l’amministrazione di Clivio avrà 20mila euro all’anno in due tranches semestrali – e quindi sostanziose – per l’affitto. Nel frattempo la Diantus ha firmato un accordo con Giuliani e Laudi per il trasporto collettivo dei lavoratori e delle lavoratrici che parcheggiano a Clivio: i quali quindi, da lì all’azienda che dista circa 10 chilometri, saranno trasportati in pullman.
«Sono una trentina le lavoratrici che si sono “abbonate” al servizio di parcheggio e trasporto a carico della ditta – spiegano in Diantus – Chi lo utilizza avrà una tesserina di riconoscimento, fatta a "immagine e somiglianza" di un abbonamento vero e proprio. Il pullman poi ferma anche a Baraggia e Gaggiolo, passando poi da quel confine. In questo modo di fatto riempiamo già il pullman».
La Diantus occupa circa 750 dipendenti, per il 90 per cento donne e per il 90 per cento frontaliere: per questo l’argomento trasporto è una componente importante dell’organizzazione aziendale, anche perché le possibilità di parcheggio interferiscono con il centro commerciale li vicino e la prospettiva di ritrovarsi 700 auto intorno all’azienda è davvero verosimile. Ma, al contrario, anche un "parcheggio selvaggio" in Italia può scatenare più di un incidente diplomatico.
Una prima soluzione a Mendrisio era già stata trovata: le auto con all’interno più di una persona possono parcheggiare più vicino alla ditta, quelle che invece hanno solo l’autista devono cercare parcheggio più in là. Un sistema in uso anche in altre aziende di frontiera, che ha stimolato i frontalieri ad organizzarsi e attuare in proprio una sorta di car pooling, cercando parcheggio vicino alle dogane e attraversando la frontiera con un auto sola.
«Una situazione che un po’ penalizzava paesi piccoli come il nostro: persone che parcheggiavano in centro alle 5 di mattina e lasciavano li la macchina fino alle quattro di pomeriggio di fatto rendevano difficile parcheggiare a chi sostava per commissioni, perchè riempivano le piccole piazzole previste in quelle zone – spiega Ida Petrillo, sindaco di Clivio, che ha siglato venerdì scorso l’accordo con il direttore dell’azienda, signor Paccolat – per noi quindi non è solo il motivo economico a renderci felici di questo accordo, ma anche un miglioramento della qualità della vita in paese. Raggiunta senza togliere però nessun confort a nessuno».
Il lato destro del parcheggio, quello affittato, sarà infatti ad uso esclusivo dei dipendenti Diantus dal lunedi al sabato dalle 5 alle 15 – orario in cui è previsto l’arrivo della navetta, che serve le lavoratrici del primo turno in azienda – e tornerà a disposizione del paese dopo quell’ora e durante il fine settimana. Senza togliere nulla a nessuno, facendo risparmiare parecchia benzina, non disturbando la vita dei paesi di confine, e diminuendo le code in frontiera.
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