Esodati, per il ministero sono 65 mila
Nelle prossime settimane si procederà all’emanazione del previsto decreto ministeriale. Le stime prudenziali del "Salva Italia consentono la copertura di tutta la platea senza nuovi oneri
Il ministro del Lavoro Elsa Fornero ha ricevuto i risultati dell’analisi compiuta dal tavolo tecnico istituito per le problematiche relative ai cosiddetti esodati. Il lavoro dei tecnici è stato guidato dall’obiettivo di evitare che lavoratori in prossimità del pensionamento si trovino senza reddito e senza pensione, nonché ispirato dai criteri della trasparenza e dell’equità, al fine di evitare disparità di trattamento fra situazioni analoghe.
«Il numero di persone complessivamente interessate – scrive il ministero in una nota – è di circa 65mila e pertanto l’importo finanziario individuato dalla riforma delle pensioni, attuata col decreto Salva Italia, è adeguato a corrispondere a tutte le esigenze senza dover ricorrere a risorse aggiuntive. Tale importo era il frutto di stime prudenziali che hanno reso possibile includere anche quanti, successivamente introdotti da emendamenti parlamentari al decreto Milleproroghe, non erano compresi nella platea originariamente prevista. Proprio per rispetto verso queste persone il ministro ha voluto che il controllo dei dati fosse scrupoloso e preciso, una stima che ha quindi richiesto un’analisi di dettaglio molto puntuale e un tempo relativamente lungo che può aver alimentato preoccupazione. Si è data così risposta a una situazione di comprensibile ansia per migliaia di persone, fugando un ingiustificato allarmismo».
La stima del ministero è in contrasto con quella dell’Inps, secondo cui gli esodati sarebbero almeno 130 mila, mentre per i sindacati sono molti di più, oltre 300 mila.
«Sulla base di tutto ciò – conclude la nota – si procederà nelle prossime settimane all’emanazione del previsto decreto ministeriale. Il Ministro sta altresì valutando, per specifiche situazioni e con criteri analoghi, l’ipotesi di un intervento normativo per trovare soluzioni che consentano a lavoratori interessati da accordi collettivi stipulati in sede governativa entro il 2011, comunque beneficiari di ammortizzatori sociali finalizzati all’accompagnamento verso la pensione, di accedervi secondo le previgenti regole».
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