Maroni scalda i leghisti: “Il congresso cambierà tutto”
Oltre 300 persone hanno accolto sabato sera l’ex ministro che in piazza Unità d’Italia ha parlato di federalismo e della nuova Lega Nord, oltre a lanciare il candidato Crosta
Maroni ha riportato l’ideale federalista della Lega Nord a Tradate, partendo proprio da piazza Unità d’Itlaia, ad Abbiate dove ha chiuso la campagna elettorale del Carroccio cittadino. Una serata in grande stile, sabato sera, con una piazza che ha accolto circa 300 persone, preparata nei minimi dettagli: palco, altoparlanti, musica, scenografia con tanto di luci e proiezioni e tanto entusiasmo da parte dei militanti.
Sul palco sono saliti, oltre all’ex ministro Roberto Maroni (che nel pomeriggio è stato anche a Cardano al Campo), anche il candidato sindaco Gianfranco Crosta, l’ex sindaco e presidente della Provincia di Varese Dario Galli, il sindaco uscente Stefano Candiani, il segretario cittadino Carlo Bernardoni.
Il momento più atteso è stato sicuramente l’intervento di Maroni: quasi mezz’ora incentrata soprattutto sul concetto fedederalista della Lega, sull’importanza dell’autonomia dei sindaci. Ma anche sul futuro congresso del partito: «Il primo dopo dieci anni, in cui dovremo prendere grandi decisioni, come quella che vede la linea del partito sulle alleanze: se cercarne ancora per stare al Governo o se far vedere a Roma che la lotta viene fatta proprio dai sindaci leghisti che governano». Maroni non ha potuto non affrontare il momento che sta vivendo la Lega: «Non credo nei complotti, ma mi faccio molte domande sul perchè i giornali tirino fuori tutto adesso, spesso anche cose non vere. Mi fa schifo pensare possa essere vero quanto fatto da Belsito. Ma una cosa è sicura: stiamo facendo pulizia, chi sbaglia paga».
Inevitabili anche gli affondi al Governo Monti: «La democrazia in Italia si fonda sui comuni non sui governi tecnici. Quello di Monti è un governo di banchieri che toglie i soldi ai cittadini per dargli alle banche. È inammissibile. Noi nei prossimi giorni faremo tramite i sindaci i primi a fare obiezione fiscale. È facile aumentare le tasse, più difficile trovare altre soluzioni, ma necessario per non gravare sulle tasche della povera gente». Prima di Maroni avevano parlato anche il candidato sindaco Crosta. Ha raccontato le opere fatte negli anni dal Comune guidato dalla Lega, dalle rotonde alle fognature. Ha annunciato le cose che si faranno: «La riduzione dei costi tramite l’utilizzo di pannelli fotovoltaici o geotermia, la nuova palestra del Centro di formazione professionale, il parco pubblico delle Ceppine, il parcheggio di Piazza del popolo. Anche Abbiate avrà un nuovo parcheggio al posto del campo da calcio, oltre ai passaggi ciclo pedonali. Inoltre sarò tra i sindaci che andranno verso l’obiezione fiscale».
Il sindaco uscente Candiani ha rivendicato lo spirito leghista come guida personale: «La nostra sfida era quella del federalismo ed rimane la stessa. Noi siamo sempre le stesse persone nonostante le avversità che ci vengono gettate addosso dalla stampa». Non è mancato l’attacco alle minoranze tradatesi: «Non vengono a una sola manifestazione della città e poi arrivano a pontificare in consiglio comunale. Certamente nessuno può negare che l’impegno ha messo la lega nella città di Tradate in questi anni. Ho visto nei programmi degli altri candidati mettere delle cose irrealizzabili, capirei se fossero dei venditori di padelle, ma non lo sono. Noi abbiamo messo cose concrete, reali».
Sulla stessa linea l’intervento di Galli. «Sono passati 19 anni dalla prima volta che la Lega è entrata in comune. Da allora il comune è veramente cambiato, le infrastrutture sono decisamente state rivoluzionate. Si parlava della piscina e di altro come cose che non si sarebbero mai fatte. Oggi abbiamo la piscina, la più bella biblioteca della regione, il centro di abbiate interamente nuovo, le rotonde sulle Varesina. Queste sono le cose che contano. Rispetto a coloro che propongono cose inverosimili, noi non abbiamo nulla da promettere, ma vogliamo confermare quello che abbiamo fatto in questi anni. Nonostante ci abbiano attaccato di cementificazione non abbiamo fatto una via nuova in città. Non abbiamo consumato terreno e abbiano riportato la gente in centro. Queste cose vanno dette».
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