Renzo Bossi si è dimesso. Maroni: “Bene, ma non basta”
Formalizzate le dimissioni del giovane figlio di Umberto Bossi, che a Brescia Oggi ha scritto una lunga lettera per i militanti. L'ex ministro attacca da Facebook: "Cominciate le pulizie di primavera"
Sono ufficiali le dimissioni dal Consiglio regionale lombardo di Renzo Bossi. Bossi junior si è presentato nell’ufficio di Stefano Galli, capogruppo della Lega Nord in consiglio regionale, per formalizzare le dimissioni annunciate ieri, lunedì 9 aprile, giustificate come “un passo indietro per “tutelare” il partito”, anche se il figlio del senatur non risulta indagato. Nel prossimo consiglio regionale, in programma il 17 aprile prossimo, ci sarà la presa d’atto delle dimissioni di Bossi. Renzo intanto ha scritto al giornale “Brescia oggi” una lunga lettera rivolta ai militanti:
«Quando la Lega Nord, unita e compatta, mi propose la candidatura come consigliere regionale nelle liste bresciane mi sono sentito lusingato. Non faccio mistero di come il cognome che porto mi abbia aiutato. Ma mi ha anche gettato in prima linea e costretto a dimostrare ogni giorno che le 13 mila preferenze prese sul territorio erano frutto della mia passione politica e non del nepotismo di cui mio padre, la cui unica colpa è quella di aver dato un’anima alla Padania, è stato più volte accusato. Da lui ho preso esempio cercando di mutuare nel quotidiano i valori con cui ci ha sempre cresciuti: il rispetto, la morale e la coerenza. Lui si è dimesso da Segretario per lasciare la giusta libertà di difesa. Io mi dimetto da consigliere per evitare di prestare il fianco a nuovi ed infondati attacchi – ha scritto Bossi -. È quanto scrive, tra l’altro, Renzo Bossi in una lettera pubblicata oggi dal quotidiano Brescia. Le poltrone lasciamole a chi urla al lupo al lupo, ma forse è talmente miope da non vedere oltre i propri interessi. Chiedo solo ai 13 mila padani di continuare a credere in me, promettendo, in cambio, di dimostrare la mia totale buona fede».
Pronto il commento sulla pagina Facebook di Roberto Maroni, che ha postato la vignetta di Giannelli sul “Corriere della Sera” di oggi dedicata proprio al passo indietro del figlio del Senatur: “Le dimissioni di Renzo Bossi sono il primo atto delle pulizie di primavera, ma non basta di certo. Adesso avanti tutta!”.
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