Umberto Bossi si è dimesso
La decisione esternata nel corso del consiglio federale. A breve un congresso: fino a quel momento il partito gestito dalla troika Maroni, Calderoli, Dal Lago. Stefani nuovo tesoriere
Umberto Bossi ha rassegnato le dimissioni da segretario della Lega Nord nel corso del Consiglio federale di via Bellerio. La sua scelta, annunciata poco prima dell’inizio dell’assemblea, era e resta irrevocabile. Per il Senatùr la carica, ad oggi, è quella di Presidente del movimento.
Vi sarà un congresso, che si terrà nei prossimi mesi: fino a quel momento a reggere il partito sarà un triumvirato composto da Roberto Maroni, Roberto Calderoli e Manuela Dal Lago.
Nuovo tesoriere, dopo le dimissioni di Francesco Belsito è stato nominato Stefano Stefani.
All’uscita da Via Bellerio gruppi di militanti leghisti hanno contestato Roberto Maroni gridangoli "buffone" e "traditore". Sono i militanti più legati alla figura del vecchio leader e che non accettano il passo indietro di Bossi. Di certo, è stata una giornata molto tesa e alla riunione del carroccio c’è stata molto commozione. Matteo Salvini a Radio Padania racconta che Bossi ha pianto e che è stato abbracciato dai colonnelli leghisti. Maroni ha detto che se il capo si fosse ripresentato al prossimo congresso federale, lui lo avrebbe votato. Ma Bossi non si ripresenterà. «Devo difendere me stesso e la mia famiglia dalle accuse» ha detto ancora il fondatore del Carroccio.
In tutte le sezioni leghiste oggi è un giorno molto cupo, di sconcerto e tristezza, come ad esempio a Varese, prima storica sede del partito.
Il futuro dela Lega Nord è adesso affidato a un triumvirato che dovrà convocare i congressi. La mediazione uscita dalla discussione è che sarà rinviato all’autunno, nonostante per statuto vada convocato entro 30 giorni.
Il terremoto del carroccio è scoppiato a causa dell’inchiesta di tre procure sui fondi erogati dalla stato al partito come rimborsi elettorali, gestiti dal tesoriere Francesco Belsito e su cui grava il sospetto di truffa verso lo stato e riciclaggio. Nelle intercettazoni diffuse dai giornali si leggono frasi molto compromettenti su un giro di soldi che dalla Lega sarebbero finiti ai figli Riccardo e Renzo Bossi, a Rosi Mauro e alla scuola Bosina di Varese, dove insegna la moglie del leader Manuela Marrone. Una vicenda sconcertante, che ha prodotto una enorme pressione mediatica su Bossi, stanco e malato, che le indagini stanno di fatto togliendo dalla scena politica.
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